Terapie ormonali avanzate per il tumore al seno: abbattuto il rischio di mortalità.

Terapie ormonali avanzate per il tumore al seno: abbattuto il rischio di mortalità.

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Nuove Frontiere nel Trattamento del Tumore al Seno HR-Positivo

Nuovi sviluppi nel campo della terapia per il tumore al seno avanzato HR-positivo introducono speranze concrete per le pazienti affette da questa malattia. Gli ultimi risultati dello studio di Fase III Serena-6 mostrano che la combinazione della terapia ormonale di nuova generazione, camizestrant, con altri farmaci ha abbattuto il rischio di progressione della malattia o di morte del 56% in pazienti con mutazione emergente del gene Esr1.

Si tratta di un passo innovativo per la comunità onologica. Infatti, lo studio dimostra per la prima volta l’efficacia di un approccio che combina il monitoraggio del DNA tumorale circolante attraverso una biopsia liquida, un semplice esame del sangue, per identificare e affrontare tempestivamente la resistenza alla terapia di prima linea. I risultati dello studio sono stati resi pubblici durante una sessione plenaria al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e saranno pubblicati anche sul prestigioso The New England Journal of Medicine.

Il Ruolo Decisivo di Camizestrant

La combinazione terapeutica che include camizestrant non solo ha ridotto significativamente il rischio di progressione della malattia, ma ha anche portato a un notevole miglioramento della qualità della vita delle pazienti. Infatti, è stato registrato un ritardo del 47% nel deterioramento dello stato di salute globale, con una media di tempo di peggioramento di 23 mesi per le pazienti che ricevevano la nuova terapia, rispetto a solo 6,4 mesi per quelle sottoposte a trattamento standard.

Alberto Zambelli, professore associato di Oncologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha sottolineato: “Per la prima volta nella storia della medicina oncologica, stiamo trattando la resistenza al tumore in anticipo, prima che venga a manifestarsi clinicamente. L’approccio consiste nel monitorare il DNA circolante e intervenire subito quando appare la mutazione di Esr1.”

Gli esperti del settore hanno evidenziato che lo studio Serena-6 rappresenta un’inversione di rotta significativa. Secondo Giampaolo Bianchini, responsabile del Gruppo mammella dell’Ircss Ospedale San Raffaele Università Vita-Salute di Milano, “Questo approccio innovativo potrebbe cambiare la vita di migliaia di donne in Italia e nel mondo.”

In Italia, attualmente sono circa 52mila le donne che vivono con un tumore della mammella metastatico. Il 70% di queste presenta un tumore recettore-estrogenico positivo, senza esposizione alla proteina Her2. La prima linea di terapia, particolarmente efficace per i tumori ‘endocrino sensibili’, ha visto molte pazienti raggiungere una sopravvivenza media superiore ai 5 anni.

Una Nuova Era nella Lotta Contro il Cancro

L’adozione di camizestrant e la strategia associata di monitoraggio del DNA tumorale circolante potrebbero rappresentare un cambiamento paradigmatico nel modo di trattare il tumore al seno. Questo farmaco appartiene alla categoria dei SERD (Selective Estrogen Receptor Degraders) e ha dimostrato, nel precedente studio Serena-2, un’efficacia notevole nel ridurre le dimensioni del tumore in pazienti con alterazioni molecolari.

Il meccanismo di resistenza più comune, identificato nel 45% dei casi, è la mutazione del recettore estrogenico Esr1. Con la nuova terapia, si punta a riconoscere quando il tumore inizia a sviluppare questa resistenza, intervenendo prima che la malattia progredisca. A tale riguardo, Zambelli ha precisato: “Rivoluzioniamo la nostra strategia terapeutica. Non aspettiamo la progressione clinica, ma affrontiamo il problema alla radice.”

Le prospettive future sono quindi promettenti, e i risultati di questo innovativo approccio potrebbero influenzare le linee guida terapeutiche a livello globale.

In sintesi, la medicina oncologica sta vivendo una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da approcci sempre più personalizzati e mirati. La combinazione di camizestrant con la biopsia liquida non solo apre nuove strade per il trattamento del tumore al seno, ma segna anche un importante passo avanti nel miglioramento della qualità di vita delle pazienti.

Fonti ufficiali: American Society of Clinical Oncology (ASCO), The New England Journal of Medicine, Ircss Ospedale San Raffaele Università Vita-Salute di Milano.

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