Top & flop della Serie A 24/25: dal Napoli campione al tracollo del Monza

La stagione 2024-2025 della Serie A è stata un vero e proprio romanzo sportivo, un intreccio di emozioni, speranze infrante e trionfi inaspettati, ambientato su quel palcoscenico antico e glorioso che è il campionato italiano. A seconda di come lo si guarda, il campionato appena trascorso è stato tra i più modesti degli ultimi anni, livellando molto le squadre. E proprio questo ha creato una situazione per la quale sia nella zona Scudetto, che in quella per l’Europa e infine nella zona retrocessione, si sono consumate delle lotte disperate, fino all’ultimo minuto di gioco dell’ultima giornata. Alcune squadre hanno scritto pagine di gloria del campionato, altre, invece, hanno lasciato dietro di sé solo il rumore sordo di un’occasione perduta. C’è, in definitiva, chi ha sorpreso, e ha vinto, e chi invece ha deluso.
I top
Naturalmente tra le squadre che più di tutte hanno sorpreso in positivo non si può non citare il Napoli, vincitore del quarto scudetto della sua storia, ad opera di Antonio Conte. 82 punti, tra le quote scudetto più basse degli ultimi anni, conquistati con 24 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte. Una vittoria inaspettata poiché ad agosto era l’Inter a risultare favorita secondo gli addetti ai lavori e nelle quote antepost del campionato. Eppure il tecnico salentino ha ribaltato questo pronostico portando i partenopei alla gloria per la seconda volta in appena tre anni. Menzione speciale tra i top va al Como, squadra neo promossa e autrice di un campionato di altissimo profilo culminato con uno storico decimo posto con 49 punti conquistati, frutto di 13 vittorie, 10 pareggi e 15 sconfitte. Una squadra costruita con criterio, ma anche con investimenti importanti per una cosiddetta piccola, che però hanno portato i frutti sperati, con un campionato di alto livello che i tifosi comaschi sperano possa ripetersi anche il prossimo anno. Una squadra che anche di fronte alle cosiddette big ha saputo imporsi, come hanno dimostrato le vittorie contro la Roma o contro lo stesso Napoli, quando Assane Diao segnò due gol che valsero la vittoria, nel complessivo 2-1 contro i partenopei. E tra i top non può non essere inserita la Roma di Claudio Ranieri. La squadra giallorossa aveva iniziato la propria stagione non nel migliore dei modi, con dei risultati altalenanti e alcune frizioni tra alcuni dirigenti e l’allora tecnico De Rossi, cosa che portò all’esonero dello stesso. Al suo posto arrivò Ivan Juric ma l’ex allenatore del Torino fece peggio di De Rossi. Così alla fine a salvare il salvabile è arrivato Claudio Ranieri. Il suo campionato è stato epico, in una lenta ma costante risalita verso le zone nobili della classifica, culminata con un insperato posizionamento in Europa League, a un passo, anzi a un punto solo, dal quarto posto che sarebbe valso la qualificazione alla prossima Champions League.
I flop
E al fianco dei top ci sono i flop, squadre che hanno deluso le aspettative. Come il Milan, con un anonimo ottavo posto finale, figlio di una stagione da mettere nel dimenticatoio. Tutto ha girato male e niente ha funzionato. Due allenatori (Paulo Fonseca e Sergio Conceicao) che non hanno portato nessun valore aggiunto, i top di squadra che hanno deluso, tattiche inesistenti e zero mordente. Un campionato tra i più deludenti della storia rossonera. Sebbene su livelli diversi ma tra i flop di stagione non può non essere citata l’Inter. È vero che ha lottato fino alla fine per la vittoria dello Scudetto, è vero che è tra le squadre più forti del campionato, è vero che ha raggiunto la finale di Champions League. Ma è anche vero che, a fronte del bollino di squadra più forte della Serie A, ha concluso la stagione a mani vuote. Idem dicasi per la Lazio, chiamata a ricostruirsi da un certo punto di vista, ma anche a confermarsi dopo anni di ottime prestazioni. La delusione arriva dopo un’intera stagione da protagonista, sgonfiatasi nelle ultime giornate, perdendo punto dopo punto il quarto posto in classifica e quindi la possibilità di giocare la coppa più prestigiosa d’Europa. Non solo, il declino in campionato è stato talmente costante che in due sole giornate, tra la penultima e l’ultima, ha perso partite importanti (clamorosa all’ultima giornata la sconfitta contro il Lecce), tanto da uscire da ogni posizione utile per le prossime coppe europee.