Traffico di droga dal Marocco, la guardia di finanza sgomina un’organizzazione criminale. I finanzieri del comando provinciale di Bologna, con il coordinamento della Direzione centrale per i servizi antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza, in collaborazione con la Guardia Civil Spagnola e la Polizia tedesca del Bayerisches Landerskriminalamt, hanno dato esecuzione in Italia e Spagna a 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del tribunale bolognese, nei confronti dei membri di un’organizzazione transnazionale dedita all’importazione di hashish dal Marocco, destinata al mercato europeo.
Sono state inoltre effettuate anche 9 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti indagati, non destinatari di misure cautelari. Nel corso di una di queste un cittadino italiano, residente in provincia di Como, è stato tratto in arresto perché trovato in possesso di due pistole cal. 9 non dichiarate munite di silenziatore. In un altro caso, uno dei perquisiti, residente in Bologna, è stato trovato in possesso di quasi 90.000 euro in contanti, quattro bilancini di precisione e circa 80 grammi di hashish.
Le investigazioni, condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna sotto la direzione della Dda della locale Procura della Repubblica,hanno permesso di ricostruire le attività illecite portate avanti dal gruppo criminale che aveva la sua base principale nella provincia spagnola di Cadiz, delineando il ruolo di ciascun appartenente.
Il risultato più eclatante nel corso dell’indagine è stato il sequestro di 133 chili di hashish effettuato nel maggio del 2015 a Bologna con il conseguente arresto in flagranza del corriere, un tedesco che aveva importato lo stupefacente nascondendolo all’interno di tavole in legno trasportate con un’autovettura, nonché dei quattro italiani destinatari del carico.
La particolare modalità di occultamento dei panetti di hashish era stata ideata e realizzata da uno dei membri del gruppo criminale, un altro cittadino tedesco residente in Spagna, sempre nella provincia di Cadiz, detto “Il maestro”, che, impiegando particolari metodologie di lavorazione grazie all’utilizzo di materiali plastici, aveva reso inodore le assi rendendo impossibile il rilevamento dello stupefacente anche da parte di unità cinofile specializzate.
Complessivamente l’attività investigativa ha consentito, oltre ai destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, di arrestate in flagranza altre 6 persone e di sequestrare 158 chili di sostanza stupefacente.
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