Trump e il riarmo: un errore storico contro la pace all’Aia

Trump e il riarmo: un errore storico contro la pace all’Aia

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Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, esprime fermamente la posizione del suo partito riguardo all’escalation del conflitto in Gaza, sottolineando che l’Italia non deve partecipare, neppure indirettamente, e non può permettere l’uso delle proprie basi. Conte critica l’uso di forza unilaterale, avvertendo che legittimarlo potrebbe avere conseguenze gravi, come il rafforzamento di autocrazie. Sottolinea anche che l’aumento delle spese per la difesa al 5% comporterebbe tagli a sanità e scuola, e promuove iniziative per preservare il modello sociale europeo, enfatizzando investimenti più equilibrati tra difesa e settori sociali.

Giuseppe Conte: L’Italia e la Necessità di Stabilità Internazionale

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (M5S), ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione attuale in Gaza durante una conferenza stampa a Roma il 15 aprile 2025. Secondo Conte, l’Italia non deve in alcun modo contribuire all’escalation in corso, nemmeno in maniera indiretta. Ha sottolineato che è fondamentale non autorizzare l’uso delle basi militari italiane per scopi di intervento armato.

Nella sua dichiarazione a Repubblica, Conte ha messo in guardia contro il rischio di legittimare un uso della forza unilaterale, sostenendo che ciò potrebbe dare spazio anche alle peggiori autocrazie di dotarsi di armi nucleari. Ha poi criticato le azioni di figure come Netanyahu e Trump, affermando che non condannando i loro attacchi, diventa difficile mantenere una posizione morale forte contro l’aggressione di Putin. Conte ha descritto l’intervento di Trump come un grave errore storico, con la possibilità che i suoi elettori lo rimproverino alle prossime elezioni di metà mandato.

Riguardo alle spese per la difesa, Conte ha evidenziato che portare il budget al 5% del PIL significherebbe triplicarlo, portando a una vera e propria economia di guerra. Questo approccio comporterebbe tagli significativi a settori cruciali come sanità e istruzione, un punto che il governo Meloni, secondo Conte, tende a minimizzare. Oggi il leader del M5S è atteso a L’Aia per una manifestazione contro la NATO, non per chiedere un’uscita dall’alleanza ma per preservare il modello sociale europeo.

Infine, Conte ha chiarito che ulteriori spese militari non garantiscono sicurezza. Sebbene non sia antimilitarista e abbia già aumentato il bilancio per la difesa durante il suo mandato a Palazzo Chigi, ha investito un miliardo per la difesa contro dodici miliardi per la sanità e otto e mezzo per l’istruzione. La sua posizione rimane chiara: sicurezza e sviluppo sociale devono andare di pari passo.

Giuseppe Conte e la posizione del M5S sul conflitto in Medio Oriente

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (M5S), ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo all’attuale escalation del conflitto in Medio Oriente durante una conferenza stampa a Roma. “L’Italia non deve in nessun modo partecipare a questa escalation, nemmeno in modo indiretto,” ha dichiarato, sottolineando la necessità di bloccare l’uso delle basi sul territorio nazionale per scopi militari. La sua dichiarazione, riportata da Repubblica, evidenzia l’importanza di rispettare il diritto internazionale e di evitare interventi che possano aggravare la situazione.

Conte ha insistito sul fatto che “nessuna persona di buonsenso può supportare la teocrazia degli ayatollah”. Ha espresso preoccupazione per le conseguenze di un’eventuale legittimazione dell’uso unilaterale della forza, sostenendo che questo approccio potrebbe portare ad un’armamentizzazione da parte delle peggiori autocrazie, inclusa la possibilità che esse possano dotarsi di armi nucleari. Ha inoltre messo in guardia su come la mancata condanna delle azioni di Netanyahu e Trump complicherebbe la posizione dell’Occidente nei confronti delle aggressioni di Putin.

Riguardo alla spesa per la Difesa, Conte ha denunciato l’idea di portare le spese militari al 5% del PIL, affermando che ciò significherebbe triplicare i costi e avviare un’economia di guerra. Ha messo in luce i rischi di un simile approccio, che comporterebbe tagli significativi in settori cruciali come sanità e istruzione, temi che il governo Meloni sembrerebbe trascurare.

Oggi, Conte parteciperà a una manifestazione all’Aja contro la Nato, chiarendo che la richiesta del M5S non è di uscire dall’alleanza, ma di salvaguardare il modello sociale europeo. Ha sottolineato come investire in più missili non si traduca necessariamente in maggiore sicurezza, evidenziando il suo impegno per una spesa equilibrata tra difesa e servizi pubblici.

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