Uccide e violenta un tredicenne: torturato dal compagno di cella

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Un uomo colpevole di aver violentato e ucciso un tredicenne è stato torturato da un compagno di cella mentre sconta 30 anni di carcere. Una storia che viene dall’Australia, dove Brett Cowan, 48enne australiano ha rapito, stuprato e ucciso un bambino di 13 anni, Daniel Morcombe.

Le torture

Adam Davidson, 30 anni, avrebbe attaccato Cowan da dietro mentre stava giocando a carte presso il Wolston Correctional Center del Queensland, colpendolo a secchiate, infine, gli ha versato sopra acqua bollente, ustionandolo. L’uomo ha ammesso il suo crimine aggiungendo di averlo fatto per vendetta nei confronti del povero ragazzo ucciso: «dovevo farlo, è un malato». Il detenuto ha poi aggiunto di aver desiderato che il 48enne provasse lo stesso dolore inferto al bambino.

L’omicidio del tredicenne

Il ragazzino fu trovato a pezzi nell’agosto 2011 dopo che la polizia spinse il presunto pedofilo a confessare e a condurre gli agenti nel luogo in cui aveva gettato il corpo della sua vittima. Il giudice lo condannò all’ergastolo proprio per la ferocia dell’omicidio e il caso rimbalzò su tutti i giornali scandalizzando e indignando l’opinione pubblica. Tra loro Davidson, in carcere per una condanna di 3 anni, che adesso dovrà rispondere del nuovo crimine.  Il procuratore Mark Whitbread ha detto: “Voleva solo fargli del male, voleva che sentisse lo stesso dolore che ha fatto sentire a Daniel Morcombe”.

 

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