Voucher, fissata la data del referendum, cosa prevedono

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Voucher: fissata per il 28 maggio la data dei referendum, la Cgil chiede l’abrogazione dei voucher e il ritorno alle vecchie regole per gli appalti.

I cosiddetti “Buoni lavoro”, oggi vengono utilizzati dalle imprese, famiglie e uffici pubblici per retribuire i lavoratori. Ogni ticket ha il valore di 10 euro, 7, 50 è il compenso per il lavoratore. Il resto comprende il pagamento di mini contributi per la pensione e per gli infortuni. I ticket del lavoratore sono stati introdotti 14 anni fa ed erano riservati solo a pensionati e studenti.

Oggi

Nel corso degli anni si è fatto un abuso dei ticket. Spesso l’impresa acquista un voucher da un’ora per poi richiedere più tempo di lavoro all’impiegato. Oppure viene utilizzato a posteriori, in caso di problemi come gli infortuni. Oggi può anche accadere che una ditta vinca un appalto e poi non paghi il dipendente. La situazione diventa complicata per il lavoratore che per avere i suoi soldi, deve prima fare causa alla ditta.

Il referendum

Il prossimo 28 maggio si deciderà se abolire l’utilizzo dei voucher. Ieri la commissione lavoro della Camera ha condiviso il testo approvato dal comitato ristretto che prevede i voucher anche per le imprese senza dipendenti. Il testo può ancora essere modificato e non esclude che l’uso dei voucher sia limitato solo alle famiglie. L’ultima parola spetta alla Cassazione, che prima di decidere, dovrà ascoltare le ragioni della Cgil.

Nel caso in cui si stabilirà che solo le famiglie potranno utilizzare i voucher, il referendum non si terrà. Il Parlamento ha apportato numerose modifiche alla normativa attuale. Correzioni approvate con un decreto legge per stringere i tempi. Il premier Gentiloni, ha detto che si correggeranno le leggi oggetto del referendum. Il decreto potrebbe arrivare già venerdì e oggi fino alle 16 si potranno presentare ancora emendamenti

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