120 mila aziende italiane esportano nel mondo: il successo dell’export italiano globale.

120 mila aziende italiane esportano nel mondo: il successo dell’export italiano globale.

120 mila aziende italiane esportano nel mondo: il successo dell’export italiano globale.

Il Rapporto di Unioncamere rivela che in Italia ci sono 120.876 aziende esportatrici, con un potenziale di almeno 17.000 imprese pronte a entrare nei mercati internazionali se adeguatamente supportate. Nonostante le sfide, l’export ha contribuito significativamente alla crescita del Pil, con un incremento del 30% in cinque anni. Tra le potenziali esportatrici, 5.601 sono aspiranti e 11.427 emergenti. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni leader, con Milano e Roma in cima a livello provinciale. Il settore manifatturiero rappresenta una parte considerevole delle aspiranti, mentre le emergenti mostrano una diversificazione maggiore.

Il Potenziale Esportativo delle Aziende Italiane

ROMA (ITALPRESS) – Attualmente, 120.876 aziende italiane operano nel mercato dell’export, ma ci sono almeno 17.000 realtà che potrebbero unirsi a questo gruppo se ricevessero il giusto supporto. Queste imprese, pur avendo i requisiti necessari per affrontare il commercio internazionale, non riescono a farlo autonomamente, limitandosi a vendere occasionale agli esteri.

Il Rapporto di Unioncamere, realizzato dal Centro Studi Tagliacarne utilizzando i più recenti dati ufficiali, evidenzia come l’export sia cruciale per la crescita del Pil italiano. Negli ultimi cinque anni, l’export delle aziende italiane è aumentato del 30%, arrivando a 623,5 miliardi di euro. A questo si aggiungono oltre 141 miliardi derivanti dalla vendita di servizi, secondo quanto dichiarato dal segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.

Riguardo alle 17.000 aziende potenziali, 5.601 sono considerate aspiranti esportatrici, per lo più aziende “micro” che al momento non esportano, ma che hanno tutte le capacità necessarie per farlo. Le rimanenti 11.427 sono quelle emergenti, che vendono solo occasionalmente all’estero, ma hanno le competenze per consolidarsi. Quest’ultime esportano principalmente negli Stati Uniti, dove per due imprese su tre tale mercato rappresenta l’unico sbocco oltre confine, realizzando il 15,7% delle loro vendite.

A livello regionale, la Lombardia guida la classifica con 4.259 potenziali esportatori, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. In ambito provinciale, Milano si conferma leader, con 1.412 aziende aspiranti, seguita da Roma e Torino. La maggior parte delle aziende aspiranti ha meno di 10 dipendenti, mentre tra le emergenti le medie e grandi imprese occupano una fetta maggiore. Il settore manifatturiero è predominante, evidenziando una concentrazione significativa in aree come la fabbricazione di prodotti in metallo e le industrie alimentari.

Incremento dell’Export Italiano e Potenzialità delle Aziende

ROMA (ITALPRESS) – Attualmente, sono ben 120.876 le aziende italiane che operano nel settore dell’export. Oltre a questo numero, si stima che circa 17.000 ulteriori imprese abbiano il potenziale per entrare in questo mercato internazionale se ricevessero il giusto supporto. Molte di queste aziende, nonostante soddisfino i requisiti necessari per esportare, non riescono a farlo autonomamente o lo fanno in modo sporadico.

Queste informazioni provengono dal Rapporto di Unioncamere sulle potenziali esportatrici, redatto dal Centro Studi Tagliacarne, che ha analizzato i dati ufficiali riguardanti le imprese attive nell’export. Il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, evidenzia l’importanza dell’export per la crescita del PIL italiano, con un aumento del 30% negli ultimi cinque anni, per un valore complessivo di 623,5 miliardi di euro. A questo si aggiungono oltre 141 miliardi derivanti dalla vendita di servizi.

Esaminando più da vicino le 17.000 aziende potenziali, si scopre che 5.601 sono aspiranti esportatrici, principalmente micro-imprese che, pur non esportando attualmente, possiedono le capacità per farlo. Le restanti 11.427 si classificano come emergenti, esportando solo occasionalmente ma con potenzialità di crescita. Solo 1.600 di queste aziende si rivolgono agli Stati Uniti, ma per due di queste su tre, questo rappresenta l’unico mercato internazionale.

A livello regionale, la Lombardia si distingue con il maggior numero di imprese potenziali esportatrici, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. Milano è il primo centro provinciale, ma Roma e Torino seguono a stretto giro. La maggior parte delle aspiranti sono micro-imprese, mentre una percentuale più alta di aziende più grandi si osserva tra le emergenti. Infine, sono diversi i settori in cui queste aziende operano, con una prevalenza nella manifattura per le aspiranti e una maggiore varietà per le emergenti.

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