Proteste contro la riforma Nordio: inizia l’anno giudiziario, i magistrati abbandonano le aule
Magistrati da Nord a Sud hanno manifestato contro la riforma Nordio che prevede la separazione delle carriere. Hanno indossato la toga con coccarde tricolori, intonato l’inno di Mameli e tenuto in mano la Costituzione. La presidente della Corte d’appello di Cagliari ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza e della terzietà del giudice. Mentre il presidente del Senato ha richiesto un confronto serio, il ministro della Giustizia ha difeso la sua posizione. La protesta è stata descritta come “il sale della democrazia”. La manifestazione è avvenuta in modo composto ma deciso in molte Corti d’appello d’Italia.
Protesta silenziosa dei magistrati contro la riforma Nordio
Nord a Sud, i magistrati italiani hanno espresso il loro dissenso nei confronti della riforma Nordio che prevede la separazione delle carriere con una protesta silenziosa. Dall’intonare l’inno di Mameli all’alzarsi in blocco, gli avvocati hanno indossato la toga con coccarde tricolori e tenuto una copia della Costituzione in mano mentre lasciavano l’aula in segno di protesta ogni volta che un rappresentante del Governo prendeva la parola.
Da Palermo a Milano, passando per Roma e Napoli, la risposta dei magistrati è stata unanime, supportata dal programma stabilito dall’Anm. La presidente della Corte d’appello di Cagliari, Gemma Cucca, ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza della magistratura e la neutralità del giudice, concetti ribaditi in tutte le Corti d’appello d’Italia.
Durante una cerimonia a Milano, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha evidenziato la necessità di un confronto serio e rispettoso tra le diverse posizioni, all’interno dei limiti costituzionali. Da Napoli, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha accolto tutte le opinioni e le manifestazioni di dissenso come parte della democrazia, ma ha respinto l’idea che la riforma miri ad umiliare la magistratura, sottolineando la sua lunga esperienza nel campo e il rispetto per l’istituzione.
Protesta univoca contro la riforma Nordio
Magistrati da Nord a Sud hanno manifestato il loro dissenso contro la riforma Nordio che prevede la separazione delle carriere. In un gesto silenzioso ma deciso, i giudici hanno protestato indossando la toga con coccarde tricolori e tenendo in mano una copia della Costituzione. Da Palermo a Milano, da Roma a Napoli, i magistrati hanno fatto sentire la propria voce, ribadendo l’importanza dell’indipendenza del potere giudiziario e della terzietà del giudice.
La presidente della Corte d’appello di Cagliari, Gemma Cucca, ha sottolineato l’importanza di difendere il principio della terzietà del giudice in un periodo di crescente diffidenza. Le manifestazioni di dissenso si sono tenute in tutte le 26 Corti d’appello d’Italia, dimostrando l’unanimità degli operatori del diritto contro la riforma proposta.
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sottolineato l’importanza del confronto serio e rispettoso, ribadendo che le decisioni devono mantenersi nell’alveo della Costituzione. Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ha accolto le proteste come parte integrante della democrazia, ma ha respinto l’accusa di voler umiliare la magistratura, sottolineando la sua lunga carriera in giudicatura e il suo impegno nella lotta al terrorismo delle Brigate Rosse.
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