Escludere privati dalla decisione di Consulta sulla moratoria è positivo

Escludere privati dalla decisione di Consulta sulla moratoria è positivo

Escludere privati dalla decisione di Consulta sulla moratoria è positivo

Il 13 aprile 2019 a Roma, Alessandra Todde ha presentato le cinque donne capolista per le Elezioni Europee del 26 maggio. La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile l’intervento di una società privata che cercava di influenzare il voto sulla legge 20/2024 in Sardegna. La moratoria sulla costruzione di impianti energetici rinnovabili è stata difesa con determinazione dalla Regione Sardegna, rispettando gli impegni presi a Roma e Bruxelles. La prerogativa legislativa regionale in materia urbanistica è stata ribadita e l’Amministrazione regionale ha assicurato il rispetto dei parametri europei sulle energie rinnovabili. Alessandra Todde ha sottolineato la determinazione nel proteggere gli interessi dei sardi sotto la sua guida.

Decisione della Corte Costituzionale riguardo alla moratoria sull’energia rinnovabile in Sardegna

Nella riunione della Consulta di questa mattina, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha annunciato che la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile l’atto di intervento di una società privata legata alla realizzazione di impianti di energie rinnovabili in Sardegna. La società aveva inviato una doppia lettera di diffida al Consiglio regionale per cercare di condizionare il voto sulla legge 20/2024. La Corte Costituzionale ha chiarito che le richieste dei soggetti privati sono inammissibili e ha escluso gli interessi privati dal procedimento costituzionale.

La Consulta si pronuncerà definitivamente tra 30 giorni, ma intanto ha già escluso le istanze presentate dalle società private, tra cui RWE Renewables Italia che aveva tentato di influenzare il voto in materia di energie rinnovabili. La difesa regionale ha ribadito la potestà legislativa in materia urbanistica prevista nello Statuto e l’importanza della tutela del paesaggio.

Nonostante la moratoria in vigore, la Regione Sardegna ha assicurato di rispettare gli impegni presi a livello nazionale e europeo, garantendo trasparenza e correttezza nell’operato. L’Amministrazione ha sottolineato di aver rispettato i tempi previsti e di aver addirittura anticipato di tre mesi la scadenza fissata dal Governo nazionale. La determinazione nel difendere gli interessi della regione è stata chiaramente espressa da Todde, che ha concluso affermando che non si permetterà a nessuno di minacciare o imporre condizioni sulla popolazione sarda.

Decisione della Corte Costituzionale riguardo alla moratoria sull’energia rinnovabile in Sardegna

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha recentemente pubblicato sui social la decisione della Corte Costituzionale riguardo all’inammissibilità dell’atto di intervento di una società privata legata alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici in Sardegna. La Corte ha escluso tutti gli interessi privati dal procedimento costituzionale, garantendo così la trasparenza e la correttezza nell’approvazione delle leggi regionali.

La Consulta si è riunita per discutere della moratoria approvata nel luglio scorso, che sospendeva la costruzione di impianti di energie rinnovabili per 18 mesi. La difesa regionale ha ribadito la potestà legislativa regionale in materia urbanistica prevista nello Statuto, sottolineando l’importanza della tutela del paesaggio e dei parametri europei sulle energie rinnovabili. La Regione ha dimostrato di aver rispettato gli impegni presi a Roma e Bruxelles, anticipando persino la scadenza fissata dal Governo nazionale.

La decisione della Corte Costituzionale esclude dal procedimento le istanze presentate dalle società private, tra cui RWE Renewables Italia che aveva tentato di condizionare il voto in materia di rinnovabili. Questo rafforza la determinazione della Regione nel difendere le proprie prerogative e nel garantire la sicurezza energetica senza compromettere l’ambiente e il benessere dei cittadini sardi.

La leadership della Sardegna si impegna a proteggere il territorio e a non permettere pressioni esterne che possano minare la sovranità regionale. Questa decisione della Corte sottolinea l’importanza della legalità e della tutela dell’ambiente, assicurando un futuro sostenibile per la Sardegna e per le generazioni a venire.

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