Nuovo Manifesto del Public Engagement di APEnet: innovazione e partecipazione per un futuro condiviso.

Nuovo Manifesto del Public Engagement di APEnet: innovazione e partecipazione per un futuro condiviso.

Nuovo Manifesto del Public Engagement di APEnet: innovazione e partecipazione per un futuro condiviso.

Presentato il Manifesto del Public Engagement: Un Nuovo Passo per la Ricerca Italiana

BERGAMO (ITALPRESS) – Oggi, presso il Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, è stato ufficialmente presentato il nuovo Manifesto del Public Engagement, creato dalla Rete Italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca (APEnet). Questo documento rappresenta un significativo avanzamento per le istituzioni di ricerca italiane e segna un’importantissima tappa nella cooperazione tra mondo accademico e societàn civile.

Il Manifesto, risultato di un processo collettivo che ha coinvolto i 57 membri della rete, tra cui Università, Politecnici ed Enti di Ricerca dislocati su tutto il territorio nazionale, vuole integrare il Public Engagement nei piani strategici delle istituzioni. Questo approccio innovativo punta a riconoscere il valore del Public Engagement nei percorsi di carriera e nei sistemi di valutazione della ricerca, poiché è cruciale per promuovere una cultura della partecipazione e della collaborazione tra tutti gli attori implicati, compresi studenti e nuove generazioni di ricercatori.

Un Ponte tra Scienza e Cittadinanza

Il documento traccia linee fondamentali per rafforzare le alleanze tra il mondo della ricerca e la società civile. L’obiettivo primario è quello di ridurre la distanza esistente tra scienza e cittadinanza. In linea con le raccomandazioni europee più recenti sul ruolo sociale della ricerca, il Manifesto sottolinea l’urgenza di valorizzare il sapere pubblico, promuovendo processi di ascolto, dialogo e co-creazione. Questi elementi sono considerati vitali per generare impatto culturale, sociale ed economico.

Giulia Carluccio, Presidente uscente di APEnet e Prorettrice dell’Università di Torino, ha dichiarato: “Il Manifesto di APEnet è un tassello fondamentale per accelerare un cambio di paradigma all’interno delle istituzioni di ricerca del nostro Paese. Le università e gli Enti di Ricerca si impegnano a produrre e valorizzare conoscenze in ascolto, dialogo e collaborazione per contribuire alle sfide attuali e future.” Le parole di Carluccio evidenziano la determinazione delle istituzioni nel voler rispondere alle sfide contemporanee, rendendo la ricerca più accessibile e integrata nel tessuto sociale.

Tra i firmatari del Manifesto spicca anche l’Università degli Studi di Bergamo. Elisabetta Bani, Prorettrice alla Valorizzazione delle conoscenze e ai rapporti con il territorio di UniBg, sottolinea l’importanza di questo evento: “Il Manifesto presentato oggi, nello stesso giorno in cui si rinnova il consiglio direttivo dell’Associazione per il triennio successivo, è il testimone che l’uscente consiglio consegna al nuovo. È un segno tangibile della costante crescita dell’associazione e della nostra volontà di consolidare i traguardi raggiunti.”

In un contesto di cambiamenti veloci e mutamenti sociali, il Manifesto s’impegna a far sì che le istituzioni accademiche non siano solo luoghi di formazione, ma diventino anche punti di riferimento per la comunità. Il coinvolgimento attivo è essenziale, poiché è attraverso il dialogo e la condivisione che si possono affrontare le problematiche contemporanee, e formare cittadini più consapevoli e informati.

Uno degli strumenti chiave per realizzare questa visione è la promozione della formazione continua. È fondamentale che le istituzioni accademiche offrano opportunità di crescita e aggiornamento per tutti i cittadini, non solo per studenti e ricercatori. Il Manifesto incoraggia pertanto i gruppi di lavoro e i comitati scientifici a collaborare attivamente con la società, generando sinergie che possano produrre risultati concreti e misurabili.

La strada verso l’approfondimento della sinergia tra ricerca e pubblico è quindi tracciata. Il Manifesto di APEnet non è solo un documento, ma rappresenta un impegno concreto per ogni firma che lo sostiene. Le istituzioni devono ora fare della collaborazione nelle politiche di Public Engagement una priorità strategica, contribuendo così a costruire un futuro in cui il sapere e la ricerca possano trovare applicazione diretta nelle sfide quotidiane della società.

– foto ufficio stampa UniBg –

(ITALPRESS).

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