Mafie: nel 2024 sequestrati 93,4 milioni e 1.980 monitoraggi sugli appalti effettuati.
La Criminalità Organizzata in Italia: Un Fenomeno Complesso e Radicato
La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha recentemente presentato la Relazione al Parlamento sull’attività svolta nel 2024, evidenziando l’inarrestabile presenza delle organizzazioni criminali nel territorio italiano. Queste formazioni, che includono gruppi cinesi, albanesi, romeni e sudamericani, continuano a influenzare in modo significativo il panorama criminale del paese.
La Panoramica sulla Criminalità Straniera
Secondo il report della DIA, le organizzazioni criminali straniere, in particolare quella cinese, si configurano come una componente ormai integrata nel tessuto criminoso italiano. La criminalità organizzata cinese si distingue per la sua struttura gerarchica e chiusa, rendendo difficile il contrasto da parte delle autorità. "Il fenomeno cinese è estremamente complesso e radicato," sottolinea la DIA, evidenziando le attività di riciclaggio attraverso sistemi finanziari sommersi.
La criminalità albanese mostra una varietà di approcci operativi, rendendola una delle espressioni più complesse di criminalità straniera in Italia, mentre quella romena è caratterizzata da gruppi sia poco strutturati, sia più simili alle organizzazioni mafiose. Nel nord Italia, gruppi sudamericani e balcanici si dedicano a reati contro il patrimonio, sfruttamento della prostituzione e traffico di stupefacenti e armi.
Questi dati hanno radici solide nel passato. Come dichiarato da Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, “La criminalità organizzata rappresenta un fenomeno persistente, capace di adattarsi e mutare secondo le circostanze, ma mai eliminabile.”
La Situazione di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta
La Relazione osserva che Cosa Nostra ha subito ciclici avvicendamenti di leadership, creando un modello di coordinamento basato sulla collaborazione tra generazioni. Il report evidenzia che “l’aggressione ai patrimoni illeciti ha avuto effetti significativi non solo sulla struttura delle mafie ma anche sul loro potere economico”. Gli arresti di esponenti di vertice hanno mostrato il potere dello stato nell’affrontare la mafia, sebbene la loro capacità di infiltrazione in vari settori continui a essere preoccupante.
In particolare, la ‘ndrangheta ha dimostrato una spiccata capacità di infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici. "Le recenti indagini hanno rivelato come le cosche condizionino le competizioni elettorali", evidenziando il loro potere nel modellare la vita pubblica. L’analisi della DIA mette in luce un “scambio elettorale politico-mafioso” che consente alla ‘ndrangheta di garantire utilità indipendentemente dal partito.
Evoluzione della Criminalità Organizzata
Le organizzazioni camorristiche hanno mostrato una notevole evoluzione, diventando sempre più sofisticate. Le indagini rivelano che ora operano come vere e proprie "imprese mafiose", formano alleanze che si consolidano in “cartelli” e utilizzano tecnologie avanzate per eludere la sorveglianza. Le comunicazioni interne sono spesso protette da criptaggio, complicando ulteriormente le operazioni di cattura.
In aggiunta, il traffico di stupefacenti è confermato come “core business” della criminalità pugliese. Le organizzazioni mantengono legami solidi con altri gruppi criminali che garantiscono canali di approvvigionamento di droga sia a livello nazionale che internazionale. Come affermato da Donato Cafagna, esperto di sicurezza, “l’elevata redditività di questo settore rende la mafia ancora più appetibile per i giovani in cerca di successi rapidi”.
Monitoraggio e Interventi della DIA
Nel 2024, la DIA ha effettuato un intenso monitoraggio, con 1.980 analisi su imprese e 22.949 approfondimenti su persone fisiche. Sono stati controllati 200 cantieri, coinvolgendo oltre 4.000 persone. Le misure interdittive sono aumentate del 13,19% rispetto all’anno precedente, segnalando l’efficacia delle politiche di contrasto.
Durante l’anno, la DIA ha sequestrato beni per oltre 93,4 milioni di euro e confiscato quasi 160 milioni. “Questi risultati sono la prova di un sistema di giustizia che funziona e che è in grado di rispondere all’azione mafiosa in maniera efficace”, ha dichiarato il Capo della Polizia Lamberto Giannini.
Un Futuro da Affrontare
Il fenomeno della criminalità organizzata in Italia continua a essere una sfida complessa e articolata. Le istituzioni stanno lavorando incessantemente per identificare, infiltrarsi e neutralizzare questi gruppi. La battaglia contro la mafia è lungi dall’essere chiusa, ma l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura è volto a garantire un futuro più sicuro.
Fonti ufficiali: Relazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), dichiarazioni di Giovanni Melillo e Donato Cafagna, notizie dell’agenzia di stampa Italpress.
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