Piantagione di marijuana a Oristano: otto persone arrestate in operazione antidroga.
Giovane organizzazione di narcotraffico smantellata in Sardegna
ORISTANO (ITALPRESS) – Un’operazione straordinaria delle Forze dell’Ordine ha portato all’arresto di otto persone, tra cui cinque di nazionalità colombiana, nei pressi di Oristano. Questo intervento, realizzato dai Carabinieri della Sezione Operativa di Oristano in collaborazione con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, ha avuto luogo all’interno di un capannone di un’azienda agricola dove si stava svolgendo un’attività illegale di coltivazione di marijuana.
Tre distinte unità dell’Arma, insieme a un elicottero dell’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Elmas e alle Forze del RIS di Cagliari, hanno effettuato una serie di operazioni di esplorazione e controllo che hanno portato all’individuazione di una maxi coltivazione di cannabis. Grazie ai recenti servizi di aerocooperazione, le Forze dell’Ordine hanno potuto monitorare il territorio, approfittando della stagione della raccolta per intensificare le indagini.
Sequestro di oltre 4.500 piante di marijuana
La perquisizione all’interno del capannone ha rivelato un vasto impianto di coltivazione. Sono state scoperte 4.506 piante di marijuana, alte tra 0,80 e 1,30 metri, irrigate tramite un sistema a goccia alimentato da un pozzo. Il successivo esame qualitativo condotto dal RIS di Cagliari ha evidenziato una concentrazione di THC superiore ai limiti di legge, confermando la pericolosità della sostanza.
In aggiunta, sono stati rinvenuti sacchi contenenti porzioni essiccate di cannabis indica, oltre a contenitori di plastica con boccioli, per un totale di 290 kg di droga. Durante l’operazione, i Carabinieri hanno anche sequestrato denaro contante e materiale destinato al confezionamento delle sostanze stupefacenti. Questi ritrovamenti hanno fatto emergere un’organizzazione ben strutturata, dedita alla coltivazione, produzione e distribuzione di marijuana, mostrando un vero e proprio sistema imprenditoriale mafioso, come ha affermato il Comandante Provinciale Colonnello Steven Chenet.
La responsabilità di orchestrare l’intera operazione è stata attribuita a un gruppo ben organizzato di narcotrafficanti che, grazie al sostegno dei cinque colombiani, avrebbero potuto affinare le proprie tecniche di coltivazione e distribuzione. Gli arrestati sono stati trasferiti presso la Casa di Reclusione di Oristano – Massama, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con l’accusa di associazione a delinquere e produzione di sostanze stupefacenti.
Questa operazione non solo ha portato alla luce un’importante attività illecita, ma ha anche dimostrato l’efficacia della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine. Grazie all’impegno e alla professionalità dei militari coinvolti, è stato possibile prevenire un danno significativo alla comunità. Le indagini continuano per comprendere ulteriormente l’organizzazione e il suo operato in Sardegna.
L’andamento di questa operazione evidenzia quanto sia fondamentale il monitoraggio del territorio, specialmente in periodi come quello attuale, noto per l’aumento della produzione di sostanze stupefacenti. Le Forze dell’Ordine sono pronte a mantenere alta l’attenzione su queste attività illecite, garantendo così la sicurezza e la legalità nella provincia di Oristano.
La lotta contro il narcotraffico rimane una priorità per le autorità locali e nazionali, e operazioni come queste rappresentano un passo significativo nella direzione giusta. Fonti ufficiali confermano che l’intensificazione dei controlli ha portato a risultati concreti, riducendo il rischio di diffusione di sostanze stupefacenti tra i giovani e nella società.
Il duro colpo inflitto a questa organizzazione potrebbe anche aver avviato ulteriori indagini mirate, che potrebbero rivelare connessioni nuove e importanti nel panorama del narcotraffico, non solo regionale, ma anche nazionale. Gli sviluppi della situazione e le eventuali nuove scoperte saranno attentamente monitorati dalle autorità competenti e comunicati alla popolazione.
— foto ufficio stampa Carabinieri —
(ITALPRESS).
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