Sequestro di 40mila euro per lavoro nero e sfruttamento in autolavaggi a Siena.

Sequestro di 40mila euro per lavoro nero e sfruttamento in autolavaggi a Siena.

Sequestro di 40mila euro per lavoro nero e sfruttamento in autolavaggi a Siena.

Controllo Giudiziario e Sequestro Preventivo a Torrita di Siena

SIENA (ITALPRESS) – L’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza di Siena, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno avviato in Torrita di Siena un’importante operazione di controllo giudiziario, accompagnata da un sequestro preventivo. Questo intervento è stato disposto dal Tribunale di Siena, in seguito a indagini su un individuo accusato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Indagini e Sfruttamento del Lavoro

Le indagini sono iniziate nell’aprile 2025, grazie a operazioni di monitoraggio da parte del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro di Siena e del Nucleo Forestale di Rapolano Terme. L’obiettivo era quello di verificare l’uso di manodopera in nero o irregolare, in particolare nel settore degli autolavaggi. La successiva attività investigativa, condotta sotto la supervisione della Procura di Siena, ha portato alla raccolta di prove sufficienti per giustificare l’emissione delle misure cautelari.

L’indagato è accusato di aver impiegato quattro cittadini stranieri in condizioni di sfruttamento, approfittando della loro vulnerabilità economica. I lavoratori percepivano salari di circa un euro all’ora e erano costretti a turni estenuanti, che andavano da dieci a tredici ore al giorno, senza pause e senza giorni di riposo. Queste condizioni di lavoro sono state accompagnate da gravi violazioni della sicurezza nei luoghi di lavoro e situazioni alloggiative estremamente precarie.

Un aspetto particolarmente preoccupante emerso dalle indagini riguarda le condizioni abitative dei lavoratori. È stato accertato che almeno tre di loro vivevano all’interno dell’autolavaggio, in un ambiente inadeguato e con scarse condizioni igieniche. Questi elementi hanno ulteriormente aggravato la posizione dell’indagato, rendendo evidente il contesto di sfruttamento nel quale operava.

Accertamenti Economico-Patrimoniali

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza ha avviato accertamenti approfonditi sui beni dell’indagato e delle sue imprese. Questi controlli hanno portato all’individuazione di beni e disponibilità finanziarie che si intendevano sottoporre a misura ablativa, al fine di privare l’indagato delle ricchezze accumulate illecitamente.

Grazie agli elementi probatori raccolti, il Pubblico ministero ha richiesto l’adozione di misure cautelari, successivamente confermate dal Giudice per le indagini preliminari. Quest’ultimo ha condiviso le valutazioni della Procura e ha disposto il controllo giudiziario dell’impresa individuale e delle attività economiche ad essa collegate. È stato nominato, contestualmente, un amministratore giudiziario, per evitare che l’interruzione dell’attività imprenditoriale potesse avere conseguenze negative sui livelli occupazionali e compromettere il valore economico dell’azienda stessa.

In aggiunta, è stato disposto un sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria dei profitti illeciti derivanti dall’attività criminosa, che sono stati quantificati in 40.045 euro. Questa decisione sottolinea l’intento delle autorità di contrastare efficacemente lo sfruttamento lavorativo e di tutelare i diritti dei lavoratori.

L’operazione a Torrita di Siena rappresenta un esempio significativo dell’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento, temi di crescente rilevanza in un contesto economico complesso.

Per ulteriori informazioni e dettagli, si invitano i cittadini a seguire le comunicazioni ufficiali delle forze dell’ordine e della Procura della Repubblica.

Fonte: Ufficio Stampa Carabinieri, ITALPRESS.

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