Un giurì giudicherà se Amazon ha ingannato utenti per abbonarsi a Prime.

Un giurì giudicherà se Amazon ha ingannato utenti per abbonarsi a Prime.

Un giurì giudicherà se Amazon ha ingannato utenti per abbonarsi a Prime.

Amazon accusata di inganno per i servizi Prime: i dettagli del caso

Un nuovo caso legale che prenderà il via lunedì accusa Amazon di aver ingannato i consumatori riguardo al processo di iscrizione e cancellazione dei benefici di Prime, violando così il Sezione 5 del FTC Act e il Restore Online Shoppers’ Confidence Act (ROSCA). Queste normative richiedono ai venditori di ottenere il consenso informato dei consumatori prima di addebitare loro dei costi.

Le accuse della FTC contro Amazon

Secondo quanto riportato dalla Federal Trade Commission (FTC), Amazon avrebbe utilizzato tecniche di design note come “dark patterns” per indurre gli utenti a iscriversi al servizio Prime, anche quando non ne avrebbero veramente voluto l’accesso o senza rendersi conto di cosa comportasse. Una volta bloccati in un abbonamento ricorrente, la FTC sostiene che Amazon avrebbe reso difficile per gli utenti la cancellazione dell’abbonamento e avrebbe ritardato modifiche che avrebbero semplificato il processo, a causa dell’impatto economico che tali cambiamenti avrebbero avuto sui ricavi dell’azienda.

Possibile responsabilità personale per i dirigenti

In caso di prove a sostegno delle accuse durante il processo, i dirigenti di Amazon potrebbero essere ritenuti personalmente responsabili per le violazioni. La FTC ha già ottenuto un’importante sentenza dal giudice John Chun, il quale ha stabilito che Amazon ha violato il ROSCA raccogliendo le informazioni di fatturazione dei clienti prima di rivelare i termini materiali dell’abbonamento Prime. Chun ha anche avvertito Amazon riguardo al rifiuto di fornire documenti alla FTC, definendo tale comportamento “equivalente a una cattiva fede”.


La posizione di Amazon sulle accuse

Amazon ha respinto le accuse, con la portavoce Heather Layman che ha definito le affermazioni “falsi sia nei fatti che nella legge” nel momento in cui sono state presentate nel 2023. “La verità è che i clienti amano Prime e, per design, rendiamo chiara e semplice sia l’iscrizione che la cancellazione dell’abbonamento Prime”. Nel 2022, l’azienda ha accettato di semplificare il processo di cancellazione di Prime in Europa in risposta alle pressioni esercitate dai regolatori locali.

Il panorama delle politiche su abbonamenti ricorrenti

La lotta contro le spese di abbonamento ricorrenti è diventata una strategia comune sia per i Repubblicani che per i Democratici. Lina Khan, che ha guidato la FTC durante l’amministrazione Biden, ha sostenuto la regola del “clicca per cancellare” per agevolare la cancellazione di un abbonamento allo stesso modo in cui ci si iscrive, ma questa è stata bocciata da una corte d’appello prima di entrare in vigore. L’attuale presidente della FTC, Andrew Ferguson, si era opposto a tale regola in qualità di commissario, ma l’agenzia ha continuato la causa contro Amazon avviata da Khan e ha presentato una nuova denuncia contro Uber per presunti ostacoli alla cancellazione dell’abbonamento Uber One, che offre sconti su cibo, generi alimentari e servizi di trasporto.

La questione dell’iscrizione illimitata e dei metodi di cancellazione continua a essere un argomento di grande attualità, e non solo negli Stati Uniti. In Europa, i regolatori stanno monitorando attentamente le pratiche di cancello delle aziende tech. È un campo di battaglia dove i diritti dei consumatori sono sotto i riflettori e le aziende potrebbero dover affrontare ripercussioni legali significative se non rispettano le normative vigenti.

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