Emilia-Romagna investirà 400 milioni in sanità: Fabi, essenziale la medicina di territorio.
BOLOGNA (ITALPRESS) – La medicina di territorio sta diventando l’asse centrale del sistema sanitario pubblico in Emilia-Romagna. L’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, ha illustrato in Commissione assembleare l’importanza crescente di questo modello, affermando che la sfida è ambiziosa e coinvolgerà tutti gli attori del settore sanitario. “Le professionalità e le competenze devono essere valorizzate per ascoltare i bisogni dei pazienti e delle comunità”, ha dichiarato Fabi.
Un modello innovativo per le cure territoriali
Come evidenziato dall’assessore, la regione Emilia-Romagna è storicamente pioniera nello sviluppo delle cure territoriali in Italia. Il lavoro collaborativo tra professionisti del settore apre la strada a un’organizzazione più efficace ed efficiente. “Vogliamo garantire un percorso continuo di innovazione e sostenibilità”, ha aggiunto. Grazie agli interventi previsti dal PNRR, l’intento è di valorizzare ulteriormente le Case e gli ospedali di comunità, rendendo il domicilio il primo luogo di cura, specialmente per le persone più fragili.
La struttura organizzativa si basa sui medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, che collaborano a formare associazioni più rilevanti come i nuclei delle cure primarie (NCP), le aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e le unità complesse di cure primarie (UCCP). Queste associazioni sono contraddistinte da un’integrazione forte tra medici e altre figure sanitarie, tra cui gli infermieri di famiglia e di comunità, che operano nello stesso ambito.
