Piantedosi: Libertà di stampa richiede impegno reale, non sole parole

Piantedosi: Libertà di stampa richiede impegno reale, non sole parole

Piantedosi: Libertà di stampa richiede impegno reale, non sole parole

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fornito un’informativa alla Camera riguardo agli atti intimidatori subiti dal giornalista Sigfrido Ranucci, esprimendo solidarietà e condanna verso l’attentato subito. Piantedosi ha sottolineato l’impegno del governo nella protezione dei giornalisti, evidenziando che la sicurezza di Ranucci era già stata potenziata a seguito di precedenti minacce. Ha presentato dati sugli atti intimidatori tra il 2020 e il 2024, rivelando un aumento preoccupante, soprattutto di origine sociopolitica e online. Infine, ha ribadito l’importanza della libertà di stampa come pilastro della democrazia.

Solidarietà e Impegno per la Sicurezza della Stampa

ROMA – Nella Camera dei Deputati, il Ministro dell’Interno ha fornito chiarimenti sul grave attacco subito dal giornalista Sigfrido Ranucci durante un’informativa urgente. Matteo Piantedosi ha espresso la piena solidarietà sua e del governo alla famiglia Ranucci, evidenziando che l’aggressione rappresenta non solo un offesa alla persona, ma una minaccia alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della democrazia. Il Ministro ha assicurato che le forze di polizia stanno lavorando intensamente per catturare i responsabili dell’attentato.

Piantedosi ha sottolineato come il ministero sia già attivo nella protezione di Ranucci a causa dei rischi legati alla sua professione di giornalista d’inchiesta, avviando un dispositivo di sicurezza che, dal 2020, ha incluso misure per contrastare atti intimidatori. La tutela personale del giornalista è stata potenziata, specialmente dopo un atto intimidatorio avvenuto lo scorso ottobre, con un innalzamento del livello di sicurezza e l’attivazione di misure di vigilanza nelle aree frequentate da Ranucci.

Il fenomeno degli atti intimidatori ai danni dei giornalisti è costantemente monitorato dal ministero, attraverso un centro di coordinamento che si riunirà nuovamente a novembre. Piantedosi ha evidenziato che sono stati registrati 718 episodi di intimidazione dal 2020 al 2024, con un aumento significativo nel 2021. Gran parte delle minacce proviene dai social media, e le aggressioni fisiche, seppur in calo, continuano a essere un problema serio.

Il governo mantiene elevata l’attenzione sulla sicurezza dei giornalisti, respingendo categorizzazioni politiche dell’attacco a Ranucci come strumentalizzazioni. Piantedosi ha ribadito che la libertà di stampa è essenziale per la democrazia e richiede un impegno congiunto delle istituzioni e della società civile per essere tutelata adeguatamente.

Solidarietà e Protezione per i Giornalisti Minacciati

ROMA – Durante una recente informativa alla Camera dei Deputati, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso piena solidarietà a Ranucci e alla sua famiglia. Ha condannato l’attacco subìto dal giornalista, sottolineando che questo rappresenta un attacco non solo alla persona, ma anche alla libertà di stampa e ai principi fondamentali della democrazia. Piantedosi ha assicurato che le forze di polizia sono attivamente impegnate per identificare i responsabili del vile atto.

Il ministro ha informato che il suo Ministero ha messo in atto da tempo misure di protezione per Ranucci, a causa dei rischi derivanti dalla sua attività di inchiesta. Dalla fine del 2020, Ranucci ha segnalato vari atti intimidatori, in gran parte sotto forma di minacce online. A seguito di tali preoccupazioni, si è deciso di assegnargli un livello di tutela personale che è stato gradualmente elevato per garantire la sua sicurezza.

Piantedosi ha evidenziato come il fenomeno degli atti intimidatori verso i giornalisti sia costantemente monitorato. Il Ministero ha istituito un centro specifico per l’analisi e lo scambio di informazioni, che sarà riconvocato a novembre. Inoltre, è stato creato un organismo di supporto per facilitare il dialogo tra il mondo dell’informazione e il Viminale, al fine di sviluppare strategie efficaci di prevenzione e contrasto.

Infine, il ministro ha fornito alcune statistiche sugli atti intimidatori. Tra il 2020 e il 2024, si sono registrati 718 episodi, con un picco nel 2021. La maggior parte delle minacce deriva da motivazioni sociopolitiche, spesso legate a eventi pubblici. La protezione dei giornalisti rimane una priorità per questo governo, che invita a considerare la libertà di stampa come un valore essenziale da tutelare e sostenere, lontano dalla strumentalizzazione politica.

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