Ciriani: Manovra non favorisce milionari, margini limitati per interventi efficaci

Ciriani: Manovra non favorisce milionari, margini limitati per interventi efficaci

Ciriani: Manovra non favorisce milionari, margini limitati per interventi efficaci

Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, durante un’intervista a “La Repubblica”, chiarisce che chi guadagna tra 40 e 50 mila euro lordi è considerato ceto medio-basso e non ricco, sottolineando l’intenzione di tagliare l’Irpef per questa fascia. Ribadisce l’importanza di mantenere conti pubblici in ordine per garantire stabilità economica e migliorare il rating. Ciriani conferma la possibilità di apportare modifiche mirate alla manovra, ma senza stravolgimenti. Sulla riforma elettorale, auspica l’approvazione del premierato o, in alternativa, un sistema che favorisca la stabilità con un premio di maggioranza per la coalizione leader.

Le Priorità di Luca Ciriani su Fisco, Riforme e Politica Parlamentare

ROMA – Durante il Question Time alla Camera dei deputati, Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, ha ribadito la distinzione fondamentale tra ceto medio e ceto ricco, sottolineando che chi guadagna tra i 40 e i 50 mila euro lordi non può essere definito ricco, ma si colloca nel ceto medio-basso. L’obiettivo prioritario del governo è ridurre l’Irpef per questa fascia di reddito, mantenendo però una politica economica basata sulla stabilità dei conti. Secondo Ciriani, preservare l’ordine finanziario permette di mantenere basso lo spread e migliorare il rating nazionale, elementi essenziali per la salute economica del Paese. Saranno possibili alcuni interventi correttivi alla manovra, ma solo con misure mirate e molto calibrate, data la scarsità di risorse disponibili.

Sul fronte delle modifiche normative riguardanti gli affitti brevi e la tassazione sui dividendi, Ciriani ha confermato che si sta valutando qualche aggiustamento, seguendo la disponibilità manifestata dal ministro Giorgetti. Le correzioni non saranno stravolgimenti radicali ma modifiche contenute e precise, tenendo conto dei tempi ristretti del Parlamento. Tra l’altro, è in corso l’esame del decreto sugli anticipi, del disegno di legge concorrenza e del ddl Corte dei conti, fattori che potrebbero limitare ulteriormente la possibilità di introdurre una terza lettura della manovra.

Ciriani ha poi affrontato il tema delle riforme istituzionali, esprimendo ottimismo circa l’approvazione del premierato durante l’attuale legislatura. Qualora non fosse possibile, ha anticipato l’intenzione di varare una legge elettorale che riprenda i principi del premierato, garantendo stabilità attraverso un premio di maggioranza a una coalizione guidata da un leader riconosciuto. In questo modo, anche senza una riforma formale del sistema, gli elettori potrebbero votare considerando già presente il principio del premierato.

Infine, Ciriani ha ribadito la necessità di agire con pragmatismo e concretezza in un momento politico ed economico delicato. La priorità resta quella di conciliare politiche fiscali più leggere per le fasce medie con il rispetto dei vincoli di bilancio, mantenendo ferme le condizioni per una crescita sostenibile e la stabilità istituzionale. La strada è complessa e richiede scelte oculate, ma il dialogo parlamentare e il confronto sulle riforme continuano a rappresentare un elemento cruciale per il governo.

Le Priorità di Ciriani: Taglio Irpef, Riforme e Manovra Fiscale

ROMA – Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, si è espresso con decisione sul tema del ceto medio e della politica fiscale italiana. Durante un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, Ciriani ha rimarcato come il ceto medio non debba essere confuso con il ceto ricco, sottolineando che chi guadagna tra i 40 e i 50 mila euro lordi rientra in una fascia media-bassa. Il suo impegno politico punta a ridurre l’Irpef per questo segmento della popolazione, mantenendo però una rigorosa politica di bilancio. Ciriani ha evidenziato che il governo si impegna a garantire la stabilità finanziaria, un aspetto che ha già contribuito a ridurre lo spread e migliorare il rating del Paese.

Sul piano delle modifiche alla manovra finanziaria, Ciriani ha specificato che ci sarà margine per interventi correttivi, ma questi saranno limitati e mirati, visto il quadro economico molto stretto. Il ministro ha escluso la possibilità di spese superflue, ribadendo l’importanza di una gestione prudente delle risorse pubbliche. È proprio questa attitudine a orientare le scelte del governo, che intende mantenere i conti in ordine senza rinunciare a sostenere le fasce di reddito più fragili.

Ciriani si è inoltre soffermato sulle norme riguardanti gli affitti brevi e la tassazione sui dividendi, con un’apertura alla modifica, pur senza stravolgimenti radicali. Ha spiegato che il ministro Giorgetti ha già manifestato disponibilità ad intervenire, ma resta difficile trovare i tempi necessari per affrontare una terza lettura parlamentare, considerando la mole di provvedimenti urgenti in calendario, come il decreto anticipi, la legge sulla concorrenza e quella relativa alla Corte dei conti.

Infine, sul fronte delle riforme istituzionali, il ministro ha espresso ottimismo riguardo all’approvazione del premierato entro la fine della legislatura. Nel caso ciò non fosse possibile, Ciriani ha confermato l’intenzione di portare avanti una nuova legge elettorale che incorpori i principi del premierato. Questo orientamento punta a garantire maggiore stabilità politica attraverso un premio di maggioranza destinato a una coalizione guidata da un leader riconosciuto, permettendo così agli elettori di votare come se il premierato fosse già una realtà consolidata.

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