Tajani: il Governo punta a 700 miliardi per l’export italiano.
L’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università Vita-Salute San Raffaele a Milano ha visto la partecipazione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Durante l’evento, Tajani ha sottolineato la crescita del commercio internazionale e l’obiettivo governativo di raggiungere 700 miliardi entro il 2027, con una strategia mirata a esplorare nuovi mercati. Ha anche evidenziato l’importanza di una riforma ministeriale per supportare gli imprenditori italiani all’estero. Infine, Tajani ha espresso preoccupazioni sui dazi e sul rapporto dollaro-euro, suggerendo un possibile intervento della Banca Centrale Europea per garantire competitività alle esportazioni italiane.
Antonio Tajani Sottolinea Opportunità e Sfide nel Commercio Internazionale
Milano ha ospitato l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, dove il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato l’andamento del commercio internazionale. Tajani ha evidenziato come i dati attuali siano incoraggianti e abbia confermato l’obiettivo del governo di raggiungere 700 miliardi di export entro la fine del 2027. La strategia punta ad aumentare la presenza italiana in mercati ancora poco esplorati e a favorire un’ulteriore crescita del settore.
Il ministro ha anche parlato delle riforme in atto nel ministero, introdotto una Direzione generale dedicata alla crescita economica. Questo cambiamento mira a garantire che ogni imprenditore italiano possa contare su un supporto adeguato mentre espande le proprie attività all’estero. Un’iniziativa che vuole evitare che gli imprenditori si sentano isolati quando navigano nei complessi mercati internazionali.
Sui dazi imposti dagli Stati Uniti, Tajani ha lodato l’efficacia del commissario europeo Sefcovic, che è riuscito a ridurli al 15%. Sebbene qualsiasi forma di dazio presenti delle difficoltà, il ministro ha sottolineato come questa percentuale sia decisamente migliore rispetto al 100% applicato dall’Arabia Saudita. La capacità italiana di adattarsi a diverse condizioni di mercato è un vantaggio significativo, grazie alla vasta gamma di prodotti offerti dal nostro paese.
Infine, Tajani ha sollevato preoccupazioni riguardo al tasso di cambio tra dollaro ed euro, affermando che una continua flessione del dollaro renderà più arduo l’export. Secondo lui, sarebbe opportuno che la Banca Centrale Europea considerasse un ulteriore abbassamento del costo del denaro, facilitando così la competitività dei prodotti italiani nel panorama globale.
Strategie per Potenziare il Commercio Internazionale
Milano ha ospitato l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università Vita-Salute San Raffaele, con la partecipazione di importanti figure istituzionali. Tra queste, Antonio Tajani, attuale vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha fornito un’analisi dettagliata della situazione attuale del commercio internazionale, evidenziando l’importanza di una crescita continua. Durante un incontro all’Assemblea Generale di Alis, ha sottolineato come il governo italiano miri a raggiungere l’obiettivo di 700 miliardi di euro per la fine del 2027, puntando su mercati ancora poco esplorati.
Tajani ha aggiunto che la riforma del Ministero degli Esteri porterà alla creazione di una Direzione Generale dedicata alla crescita economica, trasformando così il ministero in un importante referente per le imprese italiane. È fondamentale, ha dichiarato, che ogni imprenditore si senta supportato nella sua attività oltre i confini nazionali, incoraggiando così l’internazionalizzazione delle aziende italiane.
In merito ai dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump, il ministro ha elogiato l’abilità del commissario europeo Sefcovic nel ridurre il livello a una percentuale del 15%. Sebbene qualsiasi forma di dazio possa essere considerata negativa, Tajani ha notato che questa riduzione sia preferibile rispetto ad altre situazioni più sfavorevoli come quelle affrontate dall’Arabia Saudita. L’Italia, forte della sua ampia varietà di produzione, è ben posizionata per adattarsi alle fluttuazioni del mercato.
Un tema che suscita preoccupazione è il cambiamento del rapporto tra dollaro ed euro. Tajani ha avvertito delle difficoltà che potrebbero sorgere se il dollaro continua il suo trend al ribasso, rendendo le esportazioni italiane più complicate. Propone quindi una riduzione del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea, al fine di rendere i prodotti italiani più competitivi sul mercato globale.
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