Landini: “La manovra è indegna, penalizza lavoratori e pensionati”

Landini: “La manovra è indegna, penalizza lavoratori e pensionati”

Landini: “La manovra è indegna, penalizza lavoratori e pensionati”

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, critica aspramente il governo per il maxi emendamento alla manovra, ritenendo che peggiori le condizioni dei più vulnerabili e favorisca i forti. Denuncia la penalizzazione dei lavoratori precoci e usuranti e l’adozione di norme incostituzionali che danneggiano i diritti salariali. Sottolinea l’aumento della povertà e il calo della produzione industriale, evidenziando la necessità di proteggere i lavoratori e le pensioni. Landini annuncia anche l’impegno per una legge di iniziativa popolare per la sanità pubblica e il dialogo con le istituzioni per affrontare le problematiche del lavoro.

Critiche alla Manovra del Governo e richieste del Sindacato

ROMA (ITALPRESS) – Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha rilasciato un’intervista a la Repubblica, evidenziando lo “spettacolo indegno” relativo al maxi emendamento alla manovra finanziaria. Secondo lui, questo scenario dimostra la necessità di uno sciopero, poiché il governo mostra scarsissima disponibilità al dialogo, sia con il Parlamento che con le parti sociali. Landini sostiene che l’esecutivo si interessa solo al mantenimento del potere, trascurando le reali esigenze della popolazione e, in tal modo, contribuendo al declino e alla recessione del Paese.

Il leader della Cgil esprime profondo sconcerto riguardo alla manovra che, a suo avviso, penalizza i lavoratori più vulnerabili per favorire i forti. “Quale messaggio si invia quando si colpiscono lavoratori precoci e usuranti, mentre si spostano risorse verso imprese che non rispettano i contratti e trascurano la sicurezza?” si chiede. Secondo Landini, questa è una logica inaccettabile che porta a drammatiche conseguenze, evidenziando che persino la vita dei lavoratori è in gioco.

Landini critica anche il ripristino dell’emendamento Pogliese, già bocciato a luglio, che ha riacquistato vigore nella legge di bilancio. Questa modifica, a suo avviso, costituisce un’ulteriore ingiustizia nei confronti dei lavoratori, privandoli del diritto agli arretrati se un giudice stabilisce che la loro retribuzione è insufficiente. La norma, secondo Landini, non è solo inopportuna, ma presenta anche profili di incostituzionalità, richiedendo un’immediata cancellazione.

Per quanto riguarda le strategie future del sindacato, Landini chiarisce che le priorità rimangono il fisco, i salari, le pensioni e la precarietà. Inoltre, il sindacato sta lavorando a una legge di iniziativa popolare per rilanciare la sanità pubblica e prosegue le trattative con Confindustria su rappresentanza e sicurezza, mirando a superare i contratti pirata. Secondo lui, il momento attuale richiede investimenti in politiche industriali e nel futuro, anziché in armamenti.

Critiche alla Manovra del Governo e Priorità Sindacali

ROMA (ITALPRESS) – Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, commenta l’attuale situazione politica e il maxi emendamento alla manovra economica, affermando che “lo spettacolo indegno di queste ore” evidenzia l’urgenza di scioperare. Secondo lui, questo governo è riluttante a dialogare, sia con il Parlamento che con le parti sociali, e agisce esclusivamente per mantenere il potere, ignorando i reali bisogni della popolazione. Tale approccio, a suo avviso, conduce il Paese verso il declino e la recessione.

Landini esprime il suo profondo sconcerto nei confronti della manovra, la quale, a suo avviso, penalizza i più vulnerabili a favore dei potenti. Si chiede quale messaggio possa trasmettere la decisione di colpire i lavoratori precoci e usuranti, per riorientare risorse verso aziende che non onorano i contratti e risparmiano sulla sicurezza. Questo modo di operare suggerisce che il rischio di morte sul lavoro è accettabile, un’idea che Landini considera inaccettabile.

Il segretario della Cgil sottolinea che la manovra è contro i diritti dei lavoratori e dei pensionati, evidenziando il ripristino dell’emendamento Pogliese, già bocciato in precedenza. Tale norma, secondo Landini, priva i lavoratori del diritto agli arretrati nel caso in cui un giudice stabilisca che le loro retribuzioni siano troppo basse. Si tratta di una disposizione che non ha nessun legame con la legge di bilancio e solleva seri interrogativi di incostituzionalità, motivo per cui chiede un immediato ritiro.

Riguardo alle prospettive future del sindacato, Landini mette in risalto le priorità: fisco, salari, pensioni e precarietà. L’organizzazione sta lavorando a una legge di iniziativa popolare per rinvigorire la sanità pubblica e continua le trattative con Confindustria su temi fondamentali quale la rappresentanza e la sicurezza sul lavoro. Landini ribadisce l’urgenza di investire in politiche industriali e nel futuro, piuttosto che in armi.

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