Nuove linee guida pressione sanguigna per anziani: cosa cambia nel 2024
L’ipertensione, nota anche come pressione alta (alta PA), è una condizione medica in cui la pressione del sangue all’interno dei vasi sanguigni rimane costantemente elevata. Il cuore pompa il sangue nelle arterie, che lo trasportano a tutte le parti del corpo. Quando la pressione sanguigna è alta, il cuore deve lavorare di più per spingere il sangue, aumentando lo sforzo sul sistema cardiovascolare.
Che cos’è l’ipertensione e perché è pericolosa?
L’ipertensione rappresenta una delle principali cause di malattie cardiovascolari a livello mondiale ed è associata ad un rischio aumentato di ictus, infarto, insufficienza cardiaca, aritmie, perdita della vista, malattia renale cronica e demenza. Mantenere i valori della pressione arteriosa all’interno di limiti normali è fondamentale per prevenire tali complicanze e migliorare la qualità della vita.
Il rischio di sviluppare ipertensione cresce con l’età, in particolare a partire dai 60 anni. In questa fascia di età, il monitoraggio e il controllo della pressione sanguigna diventano ancora più cruciali.
Ipertensione negli anziani: linee guida e trattamento
Le nuove linee guida per la gestione dell’ipertensione negli anziani si concentrano su protocolli di trattamento specifici basati su soglie di pressione e condizioni cliniche associate:
- Nei soggetti con più di 60 anni e una pressione sistolica persistentemente superiore a 150 mmHg, si raccomanda un trattamento per ottenere una pressione sistolica inferiore a 150 mmHg.
- Per gli anziani con pregressi episodi di ictus, l’obiettivo può essere una pressione sistolica inferiore a 140 mmHg, per ridurre il rischio di recidiva.
- Nei soggetti con elevato rischio cardiovascolare, il target di pressione sistolica dovrebbe essere inferiore a 140 mmHg.
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