Addio a Emilio Fede, pionieristico giornalista che annunciò la guerra del Golfo. Aveva 94 anni.
Una Vita di Successi e Polemiche
La carriera di Emilio Fede può essere divisa in due fasi: un prima e un dopo il suo incontro con Silvio Berlusconi. Nella fase iniziale, Fede era un giornalista di Stato, formatosi con Sergio Zavoli e inviato in contesti pericolosi come le guerre in Africa. Nel 1976, viene promosso alla conduzione del TG1, per poi dirigere la testata nel 1981. La sua decisione di seguire il caso di Alfredino Rampi durante la tragica caduta nel pozzo di Vermicino ha segnato un punto cruciale nella sua carriera, consolidando la sua influenza nel panorama informativo italiano.
Dopo il 1987, Fede intraprende una nuova strada con Fininvest, diventando un collaboratore fidato di Silvio Berlusconi. La sua schiettezza e il suo atteggiamento partigiano hanno incontrato consensi ma anche critiche, tant’è che i detrattori lo deridevano per la sua faziosità. Nonostante le polemiche, Emilio Fede è stato un simbolo di un giornalismo militante, capace di influenzare opinioni e dibattiti.
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