Al Gore: “Non avrei mai previsto l’impegno della Cina nella lotta al cambiamento climatico.”
Al Gore e Lila Preston della società di investimento Generation Investment Management hanno discusso con noi riguardo al loro nono rapporto annuale sul clima, che documenta ampiamente sia gli allarmanti regredimenti nelle politiche climatiche americane sia l’impressionante ascesa della Cina come quello che definiscono il primo “stato elettro” del mondo.
Ho chiesto a Gore se, date le fluttuazioni politiche negli Stati Uniti, altri paesi dovrebbero smettere di contare sulla leadership americana per affrontare le sfide globali a lungo termine. “C’è una grande ruota che si muove nella direzione giusta, anche se ci sono ruote più piccole che girano in senso opposto”, ha risposto Gore, evidenziando come il mondo stia avanzando. Dieci anni fa, al tempo dell’Accordo di Parigi, il 55% degli investimenti energetici andava ancora ai combustibili fossili, mentre solo il 45% era destinato alla transizione energetica. Oggi, invece, il 65% del finanziamento è orientato verso le energie rinnovabili.
Anche se gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo chiave, Gore ha sottolineato che il cambio di governo ha portato a fluttuazioni significative. “Il mondo trarrebbe vantaggio da una leadership costante e sostenuta degli Stati Uniti”, ha aggiunto, fiducioso che la crisi attuale possa essere superata e che il resto del mondo continui a progredire.
