Annalisa: “Non tornerò a Sanremo, nessun piano per tornare in gara”
Tour negli stadi: una sfida da affrontare con pianificazione e consapevolezza
Riguardo a una possibile tournée negli stadi, un traguardo ambito da molti artisti italiani e internazionali, Annalisa si mostra realista e riflessiva. “Se si fosse presentata l’opportunità, non sarebbe stata una tappa bruciata: non sono una ragazzina, sto sulle scene da 15 anni”, ha sottolineato con orgoglio e consapevolezza della sua carriera ormai solida e di lunga durata. L’artista ha poi spiegato che per lei un tour in grandi spazi rappresenta “una strategia da pianificare con serietà, un bell’orizzonte a cui non smettere di guardare”.
La scelta di non lanciarsi improvvisamente in una tournée di grandi dimensioni deriva quindi da una precisa volontà di gestire ogni passo con attenzione e professionalità, per garantire la migliore esperienza possibile sia per lei sia per il suo pubblico.
Annunciando il suo approccio ponderato, Annalisa ha inoltre affrontato un argomento sensibile che riguarda spesso gli artisti contemporanei: la tendenza del pubblico e dei media a giudicare il successo di un concerto solo in base al numero di spettatori. “Se non riempite i concerti siete sfigati” è un pregiudizio diffuso che, secondo la cantautrice, rischia di semplificare e stigmatizzare il lavoro di chi si dedica alla musica. “Purtroppo questa tendenza a semplificare e a stigmatizzare tutto esiste e non fa bene. Senza alcuna presunzione, noi artisti siamo argomento di conversazione e spesso al centro di prese di posizioni gratuite bianche o nere: non si considerano i grigi, il lavoro che c’è dietro i live” ha osservato Annalisa.
