Aumento dell’indice di disagio sociale ad agosto: i dati di Confcommercio.

Aumento dell’indice di disagio sociale ad agosto: i dati di Confcommercio.

Aumento dell’indice di disagio sociale ad agosto: i dati di Confcommercio.

Ad agosto 2025, il Misery Index di Confcommercio (MIC) aumenta a 10,1, evidenziando un lieve incremento del disagio sociale. L’inflazione per i beni e servizi di uso frequente sale al 2,4%, spinta principalmente dai prezzi alimentari. Nonostante una marginale riduzione degli occupati e un atteso abbassamento del tasso di disoccupazione ufficiale al 5,9%, il tasso di disoccupazione esteso permane al 6,6%. Si prevede una stabilizzazione del disagio sociale, ma si registrano preoccupazioni per i potenziali impatti della “guerra dei dazi” e delle difficoltà economiche delle famiglie, che potrebbero influenzare la crescita e l’occupazione nel 2026.

Andamento del Misery Index e Inflazione ad Agosto 2025

ROMA (ITALPRESS) – A agosto 2025, il Misery Index di Confcommercio, che misura il disagio sociale, registra un incremento a 10,1, con un aumento di un decimo rispetto a luglio. Questo indicatore, sostanzialmente stabile dall’inizio dell’anno, risente principalmente della crescita dell’inflazione per i beni e servizi di alta frequenza d’acquisto, passata dal 2,3% al 2,4%. Anche la disoccupazione estesa si mantiene al 6,6%, confermando una situazione di incertezza sul mercato del lavoro.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, ad agosto si prevede una lieve diminuzione del numero di occupati e disoccupati. Questo scenario potrebbe portare a un leggero calo del tasso di disoccupazione ufficiale, fissato al 5,9%. Anche le unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, che includono quelle in CIG e altre forme di integrazione salariale, si mostrano stabili, dopo i picchi registrati all’inizio del 2025. La combinazione di questi fattori mantiene il tasso di disoccupazione esteso fermo al 6,6%.

Le stime provvisorie indicano che, ad agosto 2025, l’inflazione dei beni e servizi acquistati frequentemente è salita al 2,4%. Questo aumento è principalmente attribuibile all’innalzamento dei prezzi alimentari, in particolare quelli non lavorati. Rispetto all’estate del 2024, quando l’inflazione aveva mostrato segnali di rallentamento, si è osservata una tendenza crescente, che è attesa in fase di stabilizzazione a partire da ottobre. Pertanto, ci si aspetta una permanenza sui valori attuali per quanto riguarda il disagio sociale nei prossimi mesi.

Non mancano comunque preoccupazioni per la parte finale del 2025, periodo in cui potrebbero emergere effetti della “guerra dei dazi”. Questi rischiano di non essere compensati dal recupero della domanda interna, dato che le famiglie faticano a tradurre gli incrementi di reddito in consumi. Ciò potrebbe portare a un inizio difficile per il 2026 sia in termini di crescita che di occupazione.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Analisi del Disagio Sociale e dell’Inflazione in Italia ad Agosto 2025

ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di agosto 2025, il Misery Index di Confcommercio (MIC) ha registrato un incremento, salendo a 10,1, un décimo in più rispetto a luglio. Nonostante alcune piccole variazioni, l’indicatore ha mostrato una stabilità sostanziale dall’inizio dell’anno. Questo aumento riflette la crescita dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza di acquisto, che passa dal 2,3% di luglio al 2,4%. Parallelamente, il tasso di disoccupazione esteso si è stabilizzato al 6,6% (tab. 1).

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si prevede ad agosto una piccola contrazione sia degli occupati che dei disoccupati. Questi sviluppi potrebbero contribuire a una leggera diminuzione del tasso di disoccupazione ufficiale, fissato al 5,9%. Anche le unità di lavoro standard (Ula), destagionalizzate e coinvolte in CIG e altre forme di integrazione salariale, mostrano un andamento di stabilità dopo i rialzi iniziali del 2025. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione esteso rimarrebbe ancorato al 6,6%.

Le stime preliminari indicano che l’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto ha raggiunto il 2,4% ad agosto 2025. Questo incremento, in linea con le tendenze recenti, è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi degli alimentari, soprattutto quelli non lavorati. Il confronto con l’estate del 2024, caratterizzata da un rallentamento dell’inflazione, ha dato luogo a un rialzo estivo, il quale potrebbe attenuarsi a partire da ottobre. Resta quindi atteso un periodo di stabilità per l’area del disagio sociale.

Resta, tuttavia, una certa preoccupazione per i mesi finali del 2025, quando potrebbero manifestarsi i primi impatti della “guerra dei dazi”. Tali effetti rischiano di non essere mitigati da un recupero della domanda interna, data la persistente difficoltà delle famiglie nel tradurre i miglioramenti dei redditi in consumi. Questa situazione potrebbe influenzare negativamente la crescita e l’occupazione all’inizio del 2026.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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