Bando ex Ilva aggiornato: Urso sottolinea l’importanza della massima responsabilità nel processo.

Bando ex Ilva aggiornato: Urso sottolinea l’importanza della massima responsabilità nel processo.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha autorizzato la pubblicazione della...

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha autorizzato la pubblicazione della nuova Lettera di procedura II per la vendita degli asset di Ilva e Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria. Un incontro con le associazioni d’impresa e sindacali si terrà il 12 agosto per discutere la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto, ora un obbligo vincolante. Il nuovo bando introduce requisiti per l’implementazione di forni elettrici e tutela occupazionale, privilegiando le offerte che garantiscono continuità produttiva. Le proposte dovranno essere presentate entro il 15 settembre, con il nuovo contratto disponibile entro il 31 agosto.

Nuove Linee Guida per la Decarbonizzazione e Vendita degli Asset Ex Ilva

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dato il via alla pubblicazione della nuova Lettera di procedura II per la vendita degli asset di Ilva e Acciaierie d’Italia, entrambe attualmente in amministrazione straordinaria. Urso ha anche convocato un incontro il 12 agosto per informare le associazioni imprenditoriali e le rappresentanze dell’indotto ex Ilva riguardo ai risultati del Tavolo sull’Accordo di programma per la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto, previsto nella stessa mattina.

L’aggiornamento del bando rispecchia i recenti sviluppi ambientali e industriali, inclusa una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata il 25 luglio, che consente una produzione fino a 6 milioni di tonnellate annue. Il Governo, in linea con la strategia ecologica nazionale, sosterrà la costruzione di impianti per alimentare i futuri forni elettrici. è essenziale che i soggetti interessati pianifichino lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone e l’installazione di forni elettrici per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione.

La salvaguardia occupazionale rimane un aspetto imprescindibile, conforme alle esigenze delle organizzazioni sindacali. Riguardo allo stabilimento di Genova, si prevede la costruzione di un forno elettrico e impianti per la prima lavorazione. Il nuovo bando richiederà l’acquisto dell’intero magazzino e una revisione del piano industriale, specificando il numero di dipendenti da mantenere e il periodo di impegno occupazionale.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 15 settembre, con un nuovo contratto di compravendita disponibile entro il 31 agosto. I commissari straordinari giudicheranno le proposte basandosi su criteri di sostenibilità, dando priorità a quelle che garantiranno la continuità produttiva e occupazionale, puntando a un elevato livello di produzione nel rispetto delle nuove normative ambientali.

Novità nella procedura di vendita degli asset di Ilva e Acciaierie d’Italia

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dato il via alla pubblicazione della nuova Lettera di procedura II per la vendita degli asset di Ilva e Acciaierie d’Italia, entrambe soggette ad amministrazione straordinaria. Urso ha fissato un incontro per martedì 12 agosto alle 15:30 con le associazioni d’impresa e rappresentanze del settore ex Ilva, per discutere i risultati del Tavolo sull’Accordo di programma per la decarbonizzazione del sito di Taranto.

Il ministro ha sottolineato l’importanza di affrontare con responsabilità questa sfida industriale, evidenziando come sia possibile coniugare ambiente e lavoro. La nuova Lettera si allinea agli sviluppi ambientali e industriali più recenti, compresa l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), concedendo per il sito di Taranto una validità di 12 anni e una capacità produttiva autorizzata fino a 6 milioni di tonnellate annue. Il Governo, attraverso DRI d’Italia, offrirà supporto per la costruzione di impianti di preriduzione destinati a forni elettrici.

La decarbonizzazione non è più un’opzione, ma un obbligo: i soggetti interessati dovranno pianificare lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone e sviluppare fino a tre forni elettrici. Questi punti sono frutto di accordi con le istituzioni e le autorità locali, che hanno espresso un chiaro consenso per una rapida e tecnologicamente avanzata transizione.

In aggiunta, viene confermata la protezione occupazionale, rafforzata dal dialogo costante con i sindacati. Per il sito di Genova, è possibile prevedere un forno elettrico e impianti di prima lavorazione. Le nuove proposte dovranno includere piani industriali dettagliati e garantire continuità occupazionale. Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 15 settembre, rendendo le opportunità future più competitive.

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