Bankitalia: le nuove norme difficilmente accelerano i rinnovi nella manovra 2024

Bankitalia: le nuove norme difficilmente accelerano i rinnovi nella manovra 2024

Bankitalia: le nuove norme difficilmente accelerano i rinnovi nella manovra 2024

Il vicecapo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, ha illustrato in audizione le principali misure della manovra finanziaria, evidenziando che le coperture più rilevanti derivano dall’inasprimento di tassazione sugli intermediari finanziari e dalla riprogrammazione del PNRR. Le modifiche fiscali non alterano significativamente la distribuzione del reddito familiare, con effetti modesti sia per i nuclei con redditi più alti sia per quelli più bassi beneficiari dei programmi sociali. Le nuove misure contro l’evasione fiscale prevedono una nuova rottamazione e puntano all’uso di tecnologie avanzate. Infine, si sottolinea la solidità del sistema bancario italiano e le sfide nell’accelerare i rinnovi contrattuali.

Analisi delle Misure Fiscali e Sociali nella Manovra Finanziaria 2026-2028

Le coperture più significative della manovra finanziaria derivano dall’aumento della tassazione su intermediari finanziari e assicurazioni, con un impatto stimato di 4,1 miliardi nel 2026 e 2027 e 1,8 miliardi nel 2028, oltre alla riprogrammazione del PNRR che incide per 5,1 miliardi nel 2026, 0,7 miliardi nel 2027 e 0,4 miliardi nel 2028. Questi dati sono stati esposti da Fabrizio Balassone, vicecapo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, durante l’audizione presso le Commissioni Bilancio di Senato e Camera.

Le valutazioni sull’effetto distributivo delle misure indicano che non si prevedono variazioni sostanziali nella disuguaglianza del reddito disponibile tra le famiglie. La riduzione dell’aliquota Irpef per il secondo scaglione favorisce i nuclei appartenenti ai due quinti più alti della distribuzione, con un aumento relativamente modesto del reddito. Allo stesso tempo, gli interventi di assistenza sociale sono indirizzati principalmente ai primi due quinti delle famiglie, ma anche in questo caso l’impatto resta contenuto. L’evasione fiscale, fenomeno che compromette crescita e giustizia economica, viene affrontata attraverso una nuova “rottamazione” e misure che continuano a incentivare l’uso di tecnologie avanzate per migliorare il recupero del gettito.

Balassone ha inoltre sottolineato che le revisioni all’ISEE dovrebbero essere limitate per non compromettere la sua funzione di misurazione del bisogno familiare, considerando non solo i redditi ma anche il patrimonio, fondamentale per valutare la stabilità economica delle famiglie. Aumentare la franchigia per la prima casa comporta una riduzione del peso dato al beneficio che possiede chi è proprietario dell’abitazione rispetto a chi è in affitto, con implicazioni sociali rilevanti.

Il sistema bancario italiano resta solido, ben capitalizzato e tra i più redditizi in Europa, mentre i rischi di credito si mantengono bassi grazie alla stabilità finanziaria delle imprese. La frequenza di modifiche impreviste nella tassazione potrebbe compromettere la stabilità economica. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la capacità delle nuove norme di accelerare i rinnovi contrattuali sembra limitata, dato che circa il 40% dei dipendenti privati è coperto da accordi già in vigore fino al 2026 o oltre. Permangono incertezze sul funzionamento pratico delle nuove misure riguardo alle aliquote ridotte e all’accesso ai benefici.

Valutazioni sulle misure fiscali e sugli effetti economici della manovra finanziaria

Le coperture finanziarie più significative della nuova manovra derivano principalmente dall’inasprimento di diversi regimi di tassazione applicati agli intermediari finanziari e alle assicurazioni, con un impatto stimato di 4,1 miliardi nel 2026 e 2027 e 1,8 miliardi nel 2028. A queste si aggiunge la riprogrammazione del PNRR, che contribuisce con 5,1 miliardi nel 2026, 0,7 nel 2027 e 0,4 nel 2028, come dichiarato da Fabrizio Balassone, vicecapo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera.

L’analisi degli effetti sulla distribuzione del reddito disponibile mostra che le misure adottate non comportano variazioni significative nella disuguaglianza tra le famiglie. La riduzione dell’aliquota Irpef per il secondo scaglione di reddito favorisce soprattutto i nuclei appartenenti ai due quinti superiori della distribuzione, sebbene con effetti modesti sul reddito disponibile. Gli interventi in materia di assistenza sociale si rivolgono prevalentemente ai primi due quinti delle famiglie, apportando cambiamenti comunque contenuti.

Dal punto di vista della lotta all’evasione fiscale, la manovra introduce una nuova ‘rottamazione’ che, pur essendo uno strumento noto dalla passato con risultati discutibili nel recupero delle risorse, si affianca a misure che proseguono il percorso già avviato, sfruttando tecnologie avanzate per contrastare l’evasione degli ultimi anni. Riguardo l’ISEE, Balassone sottolinea l’importanza di modifiche effettuate con prudenza, mantenendo intatta la sua funzione di misurazione del bisogno, e suggerisce che si possano raggiungere gli stessi risultati intervenendo sulle soglie che regolano l’accesso ai benefici.

Le conseguenze degli interventi fiscali sulla posizione patrimoniale degli intermediari appaiono contenute. Il sistema bancario italiano mantiene una solidità complessiva elevata, con buona capitalizzazione e redditività tra le più alte in Europa. I rischi di credito rimangono circoscritti anche grazie alle condizioni positive delle imprese. Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali, la capacità della normativa di accelerare questi processi sembra limitata: circa il 40% dei dipendenti privati è coperto da contratti stipulati prima del 2025 con scadenza oltre la fine del 2026. Inoltre, permangono incertezze sulle modalità di applicazione delle agevolazioni previste, in merito a definizione dell’incremento retributivo, platea dei beneficiari e accesso effettivo.

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