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Caro energia, Costantini: “Rimediare alla svelta o imprese a rischio”

PALERMO – “In questi primi mesi di mandato abbiamo incontrato la politica per sollecitarla con nostre idee, bisogna porre rimedio alla svelta a una situazione che rischia di portarci a un altro periodo di crisi, rispetto a una previsione che invece faceva intravedere una rinascita”.

Lo ha detto Dario Costantini, presidente della Cna (Confederazione dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), in un’intervista all’Italpress.

“Noi ce ne siamo accorti subito perchè sondiamo i nostri associati tramite il Centro Studi.

Da questa prima indagine fatta a cavallo delle vacanze natalizie risultava che molti associati già denunciavano un forte aumento del costo di energia.

In proiezione oltre 200mila imprese rischiavano di chiudere.

Questi rincari stanno mettendo a rischio la continuazione dell’attività di impresa di tanti nostri associati, soprattutto quelli della manifattura”, ha sottolineato.

La Cna ha lanciato la proposta di incentivare i piccoli impianti di autoproduzione.

“Oggi tutto il consumo energetico delle famiglie italiane è pari quello delle sole piccole imprese del comparto manifatturiero.

Il paradosso è che in questi mesi e in questi anni si sono dati incentivi alle famiglie e alle grandi imprese energivore ma non per le Pmi, manca la via di mezzo che però è l’impresa diffusa del nostro paese, il 95% delle aziende in Italia.

Noi crediamo che sollecitando questo binomio tra Pmi ed energie rinnovabili si potrebbe, incentivando economicamente, cambiare i numeri dell’energia del nostro paese”.

Sempre in tema di energia, si parla anche di un hub del Mediterraneo.

Costantini ha spiegato che l’incontro con la ministra per il Sud, Mara Carfagna, su questo fronte “è stato molto soddisfacente.

Noi rappresentiamo molte imprese al Sud, soprattutto in Sicilia, in uno scenario importante che vedrà nel Sud quasi 200 miliardi di euro, tra Pnrr e Fondi strutturali, che potranno essere messi in campo per la ripartenza.

Anche noi riteniamo che il Sud debba diventare il secondo motore propulsivo per far ripartire il Paese.

Abbiamo colto favorevolmente la proposta della ministra quando ha parlato del Sud come possibile hub energetico per tutto il Mediterraneo – ha concluso il presidente della Cna -.

Io credo che il nostro Paese e in particolare queste regioni abbiano le caratteristiche per poterlo fare.

Quando si parla di un secondo Pnrr dedicato all’energia sarebbe un grande atto di responsabilità per l’impegno che ci stiamo prendendo su come spendere quei soldi.

La nostra generazione ha l’obbligo gigantesco di prendersi una responsabilità anche per le generazioni future”.

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Redazione

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