Come la reputazione degli atleti influisce sul loro valore nel mondo sportivo.
Il Valore della Reputazione nel Mondo Sportivo
MILANO (ITALPRESS) – Quanto pesa la reputazione di uno sportivo? Il valore di un atleta è influenzato da molteplici fattori, dai successi in campo ai riconoscimenti pubblici, ma c’è un elemento chiave che spesso viene trascurato: la reputazione. Questo elemento non è solo un aspetto intangibile; è un valore misurabile che può trasformarsi in un vero e proprio asset per gli atleti, un investimento per gli sponsor e un valore importante per la società. Di questo tema si è parlato durante l’incontro “Top Champion Reputation”, tenutosi all’Hotel dei Cavalieri a Milano.
Andrea Barchiesi, fondatore e CEO di Reputation Manager, ha sottolineato l’importanza della reputazione nel contesto sportivo. Nel 2024, il 69,4% delle sponsorizzazioni in Italia, pari a 884 milioni di euro, sarà legato al mondo dello sport. Barchiesi ha affermato: “La reputazione di un campione è fondamentale tanto per il club di appartenenza quanto per gli sponsor, che si identificano nei valori rappresentati dagli atleti.” Questo implica che il valore di un atleta non si basa solo sulle prestazioni sportive, ma anche sulla percezione del pubblico. Talento, carisma ed etica rappresentano componenti essenziali che completano il quadro.
Valutare la Reputazione di un Atleta
Una domanda cruciale emerge: come si misura la reputazione di un atleta? Non basta guardare alle statistiche, ma è necessario un approccio più complesso, che tenga conto della presenza mediatica e dell’immagine pubblica. Ad esempio, un valore reputazionale potrebbe derivare dal numero di articoli o post positivi riguardanti un atleta. Nella Top Champion Reputation, Jannik Sinner occupa il primo posto, seguito da nomi illustri come Lewis Hamilton e Valentino Rossi. Sinner, in particolare, ha registrato una crescita del suo valore reputazionale del 336% negli ultimi quattro mesi.
Massimo Caputi, giornalista sportivo, ha evidenziato come i media giocano un ruolo cruciale nel plasmare o danneggiare la reputazione di uno sportivo. “I media amplificano notizie, positive o negative, che possono influenzare l’immagine di un atleta o di un club,” ha affermato. La portata del messaggio reputazionale, comunque, non è sempre catturata dai media, ma si riflette anche negli atteggiamenti e nelle scelte personali dell’atleta. Caputi ha citato Sinner come esempio di un atleta che comunica poco, ma il cui comportamento parla chiaro.
Il riconoscimento della reputazione è possibile grazie a tecnologie avanzate e alla conoscenza nel loro utilizzo. Ottavio Crivaro, Innovation Manager, ha messo in evidenza la necessità di un approccio tecnico e scientifico per analizzare i dati. “La tecnologia è ormai inseparabile dallo sport. Dobbiamo utilizzare dati in tempo reale e approcci statistici per interpretare le informazioni,” ha dichiarato. Non si tratta solo di raccogliere dati, ma di costruire una narrazione attorno all’atleta, e questo può essere fatto solo tramite una cultura della gestione dei dati.
Nel contesto attuale, gli sportivi sono sempre più percepiti come aziende. Auro Palomba, fondatore di Community e VibesMedia, ha affermato che gli atleti moderni gestiscono un vasto entourage di esperti, capaci di affrontare complessità economiche e giuridiche. “Oggi non parliamo più solo di sport, ma di vere e proprie aziende che generano fatturati significativi,” ha ribadito Palomba. Gli stessi giornalisti sportivi, oggi, devono adattarsi e ampliare le loro competenze, così da rispondere a un panorama in continua evoluzione.
In sintesi, la reputazione non solo arricchisce la carriera di un atleta, ma diventa anche uno strumento strategico per sponsor e club. La misurazione di questo valore è cruciale per tutti coloro che operano nel mondo dello sport, e la sinergia tra dati, tecnologia e narrativa rappresenta la chiave per un futuro di successo.
Per ulteriori informazioni, consultare le fonti ufficiali come Reputation Manager e i rapporti di sponsorizzazione dell’agenzia italiana di pubblicità.
(ITALPRESS)
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