Commercio estero extra Ue: ad agosto calano export e import, trend negativo
Ad agosto 2025 l’Istat registra una netta flessione dell’interscambio commerciale italiano con i paesi extra Ue27, con un calo più marcato nelle esportazioni (-8,1%) rispetto alle importazioni (-7,1%). La riduzione riguarda principalmente beni strumentali e di consumo, mentre aumentano le vendite di energia e beni intermedi. Nel trimestre giugno-agosto l’export rimane stabile, con variazioni differenziate per categoria di prodotti. Su base annua, si evidenziano decrementi importanti verso Turchia e Stati Uniti, mentre crescono le vendite a Regno Unito e Svizzera. L’avanzo commerciale si riduce rispetto all’anno precedente, con decrementi sia nell’export non energetico sia nel deficit energetico.
Andamento dell’interscambio commerciale italiano con paesi extra UE27 ad agosto 2025
Ad agosto 2025, l’Istat segnala una significativa diminuzione dei flussi commerciali tra l’Italia e i paesi extra UE27. Sia le esportazioni sia le importazioni registrano cali mensili marcati, con un decremento più accentuato nelle esportazioni (-8,1%) rispetto alle importazioni (-7,1%). La riduzione delle vendite all’estero riguarda prevalentemente beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%), mentre crescono le esportazioni di energia (+5,9%) e di beni intermedi (+2,2%). Sul fronte delle importazioni si osservano riduzioni generalizzate, in particolare per i beni di consumo non durevoli (-16,5%) e beni intermedi (-6,1%).
Nel trimestre giugno-agosto 2025, l’export mostra una stabilità quasi totale rispetto al trimestre precedente, con una lieve flessione dello 0,1%. Questo andamento è il risultato di una diminuzione delle vendite di beni di consumo duraturi e non duraturi (-6,2% e -4,6%) affiancata a un aumento delle esportazioni di energia (+21,2%), beni strumentali (+2,5%) e beni intermedi (+2,1%). Le importazioni nello stesso periodo diminuiscono dello 0,8% a causa della contrazione degli acquisti in tutti i segmenti tranne i beni strumentali, che crescono del 3,5%.
Su base annua, ad agosto 2025 l’export segna un calo del 7,7%, dopo un aumento del 9,9% registrato a luglio. Le vendite di beni di consumo durevoli e non durevoli diminuiscono rispettivamente del 26,3% e del 13,2%, così come quelle di beni strumentali (-8,4%). Le esportazioni di energia e beni intermedi, invece, crescono significativamente (+23,7% e +1,9%). Tra le importazioni si evidenzia una flessione più moderata del 3,1%, con aumenti solo per i beni di consumo non durevoli (+23,0%).
L’avanzo commerciale con i paesi extra UE27 ad agosto si attesta a +1.777 milioni di euro, in calo rispetto ai +2.794 milioni dello stesso mese del 2024. Il deficit energetico si riduce da -4.244 a -3.571 milioni di euro. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 7.038 a 5.348 milioni. Si registrano forti riduzioni nelle esportazioni verso la Turchia (-26,1%) e gli Stati Uniti (-21,2%), mentre crescono le vendite verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%). Le importazioni diminuiscono in modo significativo dal Regno Unito (-36,6%) e dai paesi OPEC (-27,1%), mentre aumentano gli acquisti dagli Stati Uniti (+68,5%) e dai paesi ASEAN (+13,6%).
Flessione dell’interscambio commerciale italiano con i paesi extra UE in agosto 2025
Secondo le stime Istat, ad agosto 2025 si registra una significativa riduzione congiunturale nell’interscambio commerciale italiano con paesi extra Ue27. Entrambi i flussi, esportazioni e importazioni, calano in maniera consistente, con una contrazione più marcata per le esportazioni pari a -8,1%, rispetto al -7,1% delle importazioni. Il calo delle vendite estere coinvolge in particolare beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%), mentre si evidenziano aumenti nelle esportazioni di energia (+5,9%) e beni intermedi (+2,2%). Nel contempo, le importazioni subiscono diminuzioni diffuse, interessando in particolare beni di consumo non durevoli (-16,5%), beni intermedi (-6,1%) e beni durevoli (-5,1%).
Nella media del trimestre giugno-agosto 2025, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export risulta sostanzialmente stabile (-0,1%). Tale equilibrio deriva dalla diminuzione delle vendite di beni di consumo durevoli (-6,2%) e non durevoli (-4,6%) contrastata da un incremento delle esportazioni di energia (+21,2%), beni strumentali (+2,5%) e beni intermedi (+2,1%). Sul fronte delle importazioni, si registra un calo complessivo dello 0,8%, dovuto alla contrazione degli acquisti di quasi tutti i gruppi merceologici, fatta eccezione per i beni strumentali che aumentano del 3,5%.
Analizzando il dato tendenziale di agosto 2025, l’export italiano verso i mercati extra Ue evidenzia una diminuzione del 7,7%, dopo un trend positivo del 9,9% osservato a luglio. Questa battuta d’arresto è riconducibile alla minore domanda di beni di consumo durevoli (-26,3%), non durevoli (-13,2%) e strumentali (-8,4%). Contemporaneamente, le esportazioni di energia crescono del 23,7% e quelle di beni intermedi dell’1,9%. Le importazioni dichiarano una flessione più moderata (-3,1%), con tutte le categorie in calo ad eccezione dei beni di consumo non durevoli, che fanno segnare un rialzo significativo (+23,0%).
Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 ad agosto 2025 si attesta a un avanzo di 1.777 milioni di euro, in flessione rispetto ai 2.794 milioni dello stesso mese dell’anno precedente. Il deficit energetico si riduce, passando da -4.244 milioni a -3.571 milioni. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici cala, invece, a 5.348 milioni rispetto ai 7.038 milioni di agosto 2024. Le esportazioni italiane registrano contrazioni su quasi tutti i principali mercati extra Ue27; le più rilevanti si osservano verso Turchia (-26,1%) e Stati Uniti (-21,2%), mentre crescono solo le vendite verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%). Tra le importazioni si segnalano riduzioni particolarmente ampie dai paesi Opec (-27,1%) e Regno Unito (-36,6%), oltre a cali da India, Cina e paesi Mercosur. Al contrario, aumentano gli acquisti da Stati Uniti (+68,5%) e paesi Asean (+13,6%).
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