Confcommercio propone detrazioni fiscali per sostenere attività culturali in convegno a Roma
Il convegno “Sostiene la cultura. Consumi culturali e leva fiscale” ha presentato proposte per introdurre misure fiscali selettive a sostegno della spesa culturale delle famiglie, con attenzione a libri e spettacoli dal vivo. Impresa Cultura Italia-Confcommercio sottolinea l’importanza della cultura come infrastruttura immateriale essenziale per lo sviluppo del Paese, strumento di coesione sociale e crescita delle competenze. Nonostante oltre il 75% degli italiani riconosca il valore della cultura, più di un quarto rinuncia alle attività culturali per motivi economici. L’obiettivo è rendere la cultura accessibile a tutti, superando le barriere economiche e promuovendo il benessere collettivo.
Proposte fiscali per promuovere la spesa culturale familiare e contrastare le disuguaglianze
ROMA (ITALPRESS) – Sono state presentate alcune misure fiscali mirate a sostenere la spesa culturale delle famiglie, con particolare riguardo all’acquisto di libri e ai biglietti per spettacoli dal vivo. Queste iniziative sono state discusse durante il convegno “Sostiene la cultura. Consumi culturali e leva fiscale: verso una proposta di detrazione”. Impresa Cultura Italia-Confcommercio, coordinamento nazionale delle imprese culturali e creative promosso da Confcommercio – Imprese per l’Italia, sottolinea come la cultura rappresenti un’infrastruttura immateriale fondamentale per lo sviluppo del Paese, non solo come espressione identitaria e patrimonio collettivo, ma anche come elemento chiave per la coesione sociale, la partecipazione civica e l’aumento delle competenze.
In un periodo caratterizzato da crescenti disuguaglianze e da una riduzione nella spesa familiare per beni considerati non essenziali, la fruizione culturale rischia di diventare appannaggio esclusivo di chi ha maggiori risorse economiche e capitale sociale. L’adozione di strumenti fiscali selettivi a favore della spesa familiare per la cultura si configura quindi come un mezzo per incentivare anche la natalità e migliorare la qualità della vita, adottando una visione innovativa del welfare in cui la cultura riveste un ruolo fondamentale per il benessere sia individuale che collettivo. Questa non è solo una manovra fiscale, ma una politica di lungo termine che valorizza la cultura come parte integrante del welfare familiare e come volano per la coesione tra generazioni.
Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, ha evidenziato che la cultura non deve diventare un lusso riservato a pochi: più del 75% degli italiani riconosce il suo valore, ma oltre un cittadino su quattro rinuncia ad attività culturali per motivi economici. In particolare, il prezzo rappresenta un ostacolo per giovani, famiglie con figli e residenti in aree periferiche. Fontana ha spiegato come una detrazione fiscale anche per l’acquisto di un libro o di un biglietto teatrale significhi affermare che la cultura è un bene primario, parte essenziale del benessere familiare e di una moderna visione di welfare.
Secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi culturali di Impresa Cultura Italia, nel 2024 oltre tre quarti della popolazione italiana attribuisce un valore positivo alla cultura, riconoscendone la funzione educativa e sociale. Al contempo, però, oltre un quarto degli italiani non partecipa ad attività culturali proprio per ragioni economiche. Il costo elevato di concerti, teatri, mostre e libri ne limita l’accesso a una fetta significativa della popolazione, con conseguenze negative sulla qualità della vita, sulla mobilità sociale e sulla tenuta democratica del tessuto civile. Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio, ha ribadito l’importanza di combattere l’uso strumentale della cultura e ha sottolineato che l’accesso diffuso alla cultura non deve diventare un privilegio di pochi, ma un investimento che funge da moltiplicatore e va garantito a tutti nel 2025.
Promuovere la cultura attraverso misure fiscali mirate per il benessere sociale e familiare
ROMA (ITALPRESS) – L’importanza della cultura come fondamento del tessuto sociale ed economico italiano è stata al centro del convegno “Sostiene la cultura. Consumi culturali e leva fiscale: verso una proposta di detrazione”. Impresa Cultura Italia-Confcommercio ha evidenziato l’urgenza di sostenere la spesa culturale delle famiglie, con particolare attenzione all’acquisto di libri e all’accesso agli spettacoli dal vivo. La cultura rappresenta una risorsa immateriale fondamentale non solo per preservare l’identità e il patrimonio condiviso del Paese, ma anche per favorire la coesione sociale, la partecipazione civica e lo sviluppo delle competenze.
In un momento caratterizzato da crescenti disuguaglianze e da un calo della spesa familiare in beni non essenziali, la fruizione culturale si rischia di trasformare in un privilegio riservato alle famiglie economicamente più agiate. Le misure fiscali selettive rappresentano quindi uno strumento strategico per promuovere la natalità e migliorare la qualità della vita, inserendosi in un modello di welfare moderno che valorizza la cultura come elemento chiave per il benessere individuale e collettivo. Questo approccio non si limita a un intervento di natura fiscale, ma definisce una politica strutturale orientata a integrare la cultura nel sistema di welfare familiare e a favorire la coesione intergenerazionale.
Secondo Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, la cultura non può rimanere un lusso accessibile solo a pochi. I dati dell’Osservatorio mostrano che oltre il 75% degli italiani riconosce il valore della cultura, ma una quota rilevante della popolazione rinuncia a partecipare ad attività culturali a causa dei costi elevati. Il prezzo rappresenta una barriera particolarmente significativa per giovani, famiglie con figli e abitanti delle aree periferiche. Incentivare la spesa culturale attraverso detrazioni fiscali anche per piccoli acquisti come libri o biglietti teatrali significa affermare la cultura come un bene essenziale e parte integrante di un moderno sistema di welfare.
Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio, ha rimarcato che attribuire reale valore alla cultura non è sempre facile e che spesso essa viene strumentalizzata, ma resta fondamentale combattere tale tendenza. La cultura non deve diventare un privilegio riservato a pochi, perché l’inesistenza di barriere di accesso nel 2025 è un obiettivo imprescindibile. Investire nella cultura si traduce infatti in un moltiplicatore sociale, capace di garantire maggiore inclusione e rafforzare il benessere collettivo.
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