Decreto flussi: 497mila nuovi ingressi previsti nei prossimi tre anni.

Il 18 febbraio 2025, a Roma, il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, ha partecipato a una conferenza stampa presso Palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri, sotto la guida della presidente Giorgia Meloni e di vari ministri, ha approvato un decreto relativo ai flussi migratori per il triennio 2026-2028. Questo provvedimento consentirà l’ingresso regolare di 497.550 lavoratori non comunitari, suddivisi tra lavoro subordinato, autonomo e stagionale. L’obiettivo è garantire manodopera essenziale per l’economia italiana, contrastare l’irregolarità e migliorare la cooperazione con i Paesi di origine.
Approvato il decreto sui flussi migratori per il triennio 2026-2028
Roma, 18 febbraio 2025 – Durante una visita a Palazzo Chigi, il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. In seguito, il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e di vari ministri, ha dato il via libera a un decreto importante riguardante i flussi migratori in Italia per il triennio 2026-2028.
Il decreto prevede l’ingresso regolare di lavoratori non comunitari, con l’obiettivo di consentire l’arrivo di manodopera fondamentale per il sistema economico italiano. Palazzo Chigi sottolinea che questo provvedimento mira a creare un meccanismo di immigrazione legale e controllato. Questo approccio facilita il dialogo con i Paesi di origine dei migranti e rappresenta un passo importante nella lotta contro l’immigrazione irregolare, il lavoro sommerso e lo sfruttamento dei lavoratori.
Nel dettaglio, il decreto stabilisce per il 2026 un totale di 164.850 ingressi autorizzati. Nel triennio 2026-2028, il numero totale di unità ammonta a 497.550, suddiviso tra lavoro subordinato e autonomo, che prevede 230.550 unità, mentre il lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico conta 267.000 unità. Le quote sono state formulate considerando i bisogni delle parti sociali e le domande di nulla osta annualmente presentate.
Inoltre, si intende incentivare l’ingresso di lavoratori al di fuori delle quote stabilite, mirando a una gradualità nel “click day”. Si punta a favorire l’ingresso di professionisti richiesti dai datori di lavoro e a migliorare la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine, contribuendo così a un equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro italiano.
Nuovo Decreto sui Flussi Migratori: Ingressi Regulari di Lavoratori Non Comunitari
Il 18 febbraio 2025, durante una visita a Palazzo Chigi, il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. In occasione di un Consiglio dei ministri, presieduto da Giorgia Meloni e con la partecipazione di altri ministri, è stato approvato un decreto del Presidente del Consiglio riguardante i flussi migratori per il periodo 2026-2028. Questa misura prevede l’ingresso regolare in Italia di lavoratori non comunitari, un passo importante per il Paese.
L’intenzione del provvedimento è chiara: facilitare l’ingresso di manodopera necessaria per sostenere il sistema economico nazionale, soprattutto quella che risulta difficile da reperire. Il comunicato di Palazzo Chigi sottolinea l’importanza di stabilire un meccanismo di immigrazione legale, creando canali di dialogo con i Paesi di origine dei migranti. Questo approccio è anche volto a combattere l’irregolarità e il lavoro sommerso, proteggendo così i lavoratori.
Per il 2026, il decreto prevede l’autorizzazione di 164.850 ingressi. Nel triennio 2026-2028, il totale degli ingressi autorizzati sarà di 497.550. Le ripartizioni comprendono 230.550 unità per lavoro subordinato e autonomo, oltre a 267.000 unità per il lavoro stagionale nei settori dell’agricoltura e del turismo. Le quote sono state stabilite tenendo conto delle esigenze espresse dalle parti sociali e delle domande di nulla osta presentate negli anni precedenti.
L’obiettivo rimane quello di incentivare ingressi fuori quota, anche riducendo gradualmente il meccanismo del “click day”. Questo processo sarà focalizzato sui profili professionali più richiesti dai datori di lavoro e prevede un potenziamento della formazione dei lavoratori nei Paesi di origine, affinché si possa realizzare una programmazione più efficace e aderente alle necessità delle aziende italiane.
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