Del Conte afferma che la formazione è uno dei punti deboli in Italia
Maurizio Del Conte, docente di diritto del Lavoro all’Università Bocconi di Milano e presidente di AFOL Metropolitana, evidenzia come il mercato del lavoro italiano soffra di un mismatch tra domanda e offerta di competenze. L’alta percentuale di inattività e di lavoro nero sono cause principali di questo problema. Nonostante numeri positivi sull’occupazione, la qualità del lavoro non è all’altezza dei livelli europei a causa di un tessuto imprenditoriale poco sviluppato. Il finanziamento dispendioso del Pnrr per la formazione professionale non ha portato a miglioramenti significativi a causa di una cattiva gestione delle risorse.
Il mercato del lavoro in Italia: problemi e prospettive
Uno dei problemi rilevanti del mercato del lavoro in Italia è la mancanza di persone qualificate con le competenze adatte. Il tasso di inattività è molto alto, con un enorme bacino di potenziali occupati che non vengono sfruttati. Questo scollamento tra domanda e offerta di lavoro è un fenomeno più accentuato rispetto ad altri Paesi, e la mancanza di una struttura solida nella formazione professionale ne è uno dei principali motivi.
La situazione attuale vede l’Italia posizionarsi come subfornitore anziché creare valore aggiunto, competendo spesso con Paesi in via di sviluppo. Questo porta a investimenti limitati in ricerca, sviluppo e crescita salariale, spingendo i giovani a cercare opportunità all’estero. Il lavoro nero rappresenta un problema significativo, incidendo pesantemente sull’economia e creando una concorrenza sleale per le imprese regolari.
Nonostante la tendenza positiva nell’occupazione, con un aumento del tasso di partecipazione al lavoro, la qualità del lavoro italiano rimane al di sotto degli standard europei. L’assenza di massa critica nel tessuto imprenditoriale impedisce un effettivo salto di qualità, soprattutto in termini di innovazione e tecnologia.
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia ha a disposizione una cifra considerevole per investire nella formazione professionale. Tuttavia, è fondamentale che questi fondi vengano utilizzati in modo efficace e mirato per ottenere una reale svolta nel settore. Solo così potremo aspirare a una crescita qualitativa e competitiva nel mercato del lavoro del nostro Paese.
Il mercato del lavoro italiano: sfide e opportunità
Maurizio Del Conte, docente di diritto del Lavoro all’Università Bocconi di Milano e presidente di AFOL Metropolitana, evidenzia come uno dei principali problemi del mercato del lavoro italiano sia il mismatch tra domanda e offerta di competenze. L’Italia ha uno dei tassi più alti di inattività lavorativa, non sfruttando appieno il potenziale occupazionale disponibile. Secondo Del Conte, l’abbandono della struttura della formazione professionale è uno degli anelli deboli che ha contribuito a questa situazione.
Il presidente di AFOL Metropolitana sottolinea che l’Italia si posiziona come subfornitrice anziché concentrarsi sulla creazione di vero valore aggiunto. Questo porta a un investimento limitato in ricerca, sviluppo e qualità del lavoro, mettendo a rischio la crescita salariale e le opportunità di carriera per i lavoratori. Il lavoro nero, incidendo oltre il 20% del lavoro e del PIL, rappresenta un problema gigantesco che fa concorrenza sleale alle imprese che operano regolarmente.
Nonostante un aumento del 78% del tasso di partecipazione al lavoro in una decade, la qualità del lavoro in Italia continua a non essere all’altezza dei paesi europei. Del Conte attribuisce questa situazione al limitato tessuto imprenditoriale italiano, che non ha la massa critica per investire efficacemente in nuove tecnologie e migliorare la qualità del lavoro offerto. L’importanza di una corretta gestione dei fondi disponibili, come quelli del Pnrr, è fondamentale per ottenere una reale svolta nella formazione professionale e nel mercato del lavoro italiano.
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