Dogana di Ravenna: De Pascale critica le risposte del Governo
Il Porto di Ravenna e il Declassamento dell’Ufficio Dogane
BOLOGNA (ITALPRESS) – La decisione del Governo di riclassificare l’Ufficio delle Dogane di Ravenna in terza fascia ha sollevato forti preoccupazioni tra le istituzioni locali. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, insieme all’assessora regionale alle Infrastrutture, Irene Priolo, ha espresso la propria insoddisfazione in merito all’ufficialità della scelta, definendola “ingiustificata”.
“Questo declassamento non supporta il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna, mettendo a rischio un’infrastruttura fondamentale per il commercio nazionale e internazionale”, ha affermato De Pascale durante una recente intervista. Aggiungendo che il porto rappresenta un nodo cruciale per l’economia regionale e nazionale, ha sottolineato come “le scelte del Governo devono riflettere l’importanza strategica di questo snodo, soprattutto in un momento in cui è oggetto di significativi investimenti”.
Il Potenziale del Porto di Ravenna
Il porto di Ravenna, tra i principali d’Europa per volume di traffico e prospettive di crescita, sta attraversando un periodo di grande trasformazione. Un ampio piano di investimenti è stato avviato per potenziare l’infrastruttura, comprendente iniziative significative come il Progetto HUB. Quest’ultimo prevede il rafforzamento delle banchine, il dragaggio dei fondali e miglioramenti ai collegamenti ferroviari.
“Investire in infrastrutture rappresenta un passo necessario per garantire la competitività del nostro territorio”, ha commentato l’assessora Priolo. La creazione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna, concepita per attrarre investimenti e ottimizzare la competitività del sistema portuale, si inserisce in questo contesto. Eppure, il declassamento dell’Ufficio Dogane sembra contraddire gli sforzi messi in atto.
Gli esponenti della politica locale stanno facendo pressione affinché il Governo riconsideri questa decisione. “Non possiamo permettere che una scelta dettata da criteri obsoleti penalizzi il nostro porto. È essenziale adottare metodi di valutazione in linea con le dinamiche economiche attuali”, ha ribadito De Pascale. La situazione è aggravata dalla mancanza di un’approfondita analisi che prenda in considerazione le peculiarità del porto di Ravenna.
“I parametri utilizzati per questo declassamento non riflettono il valore reale del porto e delle opportunità di crescita che presenta”, ha aggiunto Priolo. “È vitale che le politiche pubbliche siano formulate considerando il contesto economico e operativo in cui ci troviamo”.
Le Reazioni delle Istituzioni e dei Cittadini
Le voci di protesta si elevano non solo tra le istituzioni, ma anche tra i cittadini e gli operatori economici della zona. Diverse associazioni di categoria hanno già manifestato il proprio disappunto attraverso comunicati ufficiali e lettere aperte al Governo. “Il porto di Ravenna è una risorsa per tutti noi. La sua penalizzazione non fa che allontanarci dagli obiettivi di sviluppo economico e sociale della regione”, ha dichiarato Marco Fabbri, presidente di un’associazione di imprenditori locali.
Le preoccupazioni espresse dai leader politici e dalle associazioni di categoria sono condivise da molti esperti nel settore, i quali avvertono che un’infrastruttura come il porto di Ravenna, considerata un hub strategico, non può essere sottovalutata. È cruciale che la programmazione economica e delle infrastrutture tenga in considerazione le reali necessità del territorio e le potenzialità di sviluppo.
“Il declassamento dell’Ufficio Dogane può avere ripercussioni negative non solo sul porto di Ravenna, ma sull’intero sistema economico del Paese”, ha commentato un esperto di logistica e trasporti di fama nazionale. “Ogni decisione deve essere ponderata, con una visione lungimirante”.
Il Futuro del Porto di Ravenna
In considerazione di tutti questi fattori, l’attenzione rimane alta sul futuro del porto. La sindrome del declassamento rischia di danneggiare non solo la reputazione della struttura ma anche il clima di investimento che si sta faticosamente creando. Le istituzioni locali continueranno a chiedere un ripensamento da parte del Governo, affinché vengano adottati criteri di valutazione che rispecchino il valore reale e strategico del porto di Ravenna.
“Non possiamo accettare che il nostro porto venga messo in difficoltà proprio mentre si stanno gettando le basi per il suo futuro”, ha concluso De Pascale, esprimendo la determinazione delle autorità locali a lottare per la tutela di questa importante infrastruttura.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sulla situazione del Porto di Ravenna e sulle posizioni istituzionali, è possibile consultare il sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna e le comunicazioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
(Fonte: ITALPRESS)
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