Draghi avverte: l’inazione mette a rischio competitività e sovranità dell’Unione Europea.
Draghi: Europa in difficoltà e la necessità di un cambiamento
ROMA (ITALPRESS) – A distanza di un anno dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività dell’Unione Europea, Mario Draghi ha fatto un’analisi incisiva della situazione attuale. Durante una conferenza commemorativa, ha sottolineato che “l’Europa si trova in una posizione più difficile”, avvertendo che il modello di crescita del continente sta decadendo e che le vulnerabilità stanno aumentando. Per Draghi, è fondamentale riconoscere che “l’inazione non solo minaccia la nostra competitività, ma mette in pericolo anche la nostra sovranità”.
La frustrazione dei cittadini e delle aziende europee
Negli ultimi anni, i cittadini e le aziende in Europa hanno espresso una crescente frustrazione nei confronti delle istituzioni europee. “Si sentono delusi dalla lentezza dell’Ue e ci vedono incapaci di tenere il passo con i cambiamenti rapidi che si registrano in altri contesti” ha spiegato Draghi. Il leader avverte che “la popolazione è pronta ad agire”, ma i dubbi sulla capacità dei governi di affrontare le sfide attuali sono molti. Questo scenario di incertezza viene amplificato dai ritardi nell’adozione delle innovazioni tecnologiche fondamentali per il futuro dell’Europa.
Una delle questioni più critiche affrontate da Draghi riguarda l’intelligenza artificiale (IA). “Negli ultimi anni, l’Europa ha fatto alcuni progressi significativi, come la progettazione di almeno cinque gigafabbriche di IA, ognuna delle quali dovrà ospitare oltre 100.000 GPU avanzate”, ha dichiarato. Nonostante ciò, Draghi ha evidenziato che rimane un “divario netto” rispetto ad altri attori globali. Nel solo anno scorso, gli Stati Uniti hanno sviluppato 40 modelli di IA di base, la Cina ne ha prodotti 15, mentre l’Europa si è fermata a sole 3 unità.
Inoltre, l’adozione dell’IA tra le piccole e medie imprese (PMI) è ancora insoddisfacente, con percentuali che oscillano tra il 13 e il 21%. Questo ritardo rappresenta una vera e propria barriera alla competitività, dato il potenziale trasformativo dell’IA in numerosi settori. Per Draghi, è essenziale che l’Europa investa nella ricerca e nello sviluppo di una IA che sia in linea con i valori e le normative europee, in particolare per quanto riguarda la proprietà intellettuale.
Le sfide future per l’Europa
La strada da percorrere per recuperare il gap competitivo è irta di ostacoli. Draghi ha sottolineato che attualmente non esiste un “percorso chiaro” per finanziare gli investimenti necessari. Le scelte politiche e le strategie messe in atto a livello europeo dovrebbero essere più audaci e mirate. Solo attraverso un approccio coordinato e innovativo sarà possibile affrontare le sfide contemporanee, come la transizione ecologica, la digitalizzazione e la sovranità tecnologica.
Draghi ha inoltre messo in guardia sulla necessità di un’azione rapida e concertata a livello europeo; l’attuale schema di governance e di reazione alle crisi non è più sufficiente. L’Unione Europea deve dimostrare una maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle situazioni cambiate, cercando al contempo di mantenere un dialogo aperto e costruttivo con i cittadini e le imprese.
Un’ulteriore preoccupazione espressa da Draghi riguarda la necessità di stabilire un rapporto di fiducia con i cittadini. “Se vogliamo davvero affrontare le sfide del futuro, dobbiamo iniziare a comunicare più efficacemente e a coinvolgere i cittadini in un dialogo costante”, ha affermato. La trasparenza nelle decisioni e la partecipazione attiva delle persone sono elementi cruciali per rilanciare l’ottimismo verso il progetto europeo.
È chiaro che l’Europa ha l’opportunità di diventare un leader mondiale in vari settori, a patto che venga data la giusta priorità agli investimenti strategici e alle innovazioni. La sfida è grande, ma con una visione condivisa e un impegno collettivo, l’Europa può riacquistare il suo posto di rilievo nel contesto globale.
-Foto IPA Agency-(ITALPRESS).
Fonti ufficiali: ITALPRESS, Commissione Europea.
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