Emilia-Romagna eccelle in cure onco-ematologiche: Fabi celebra risultati straordinari e innovativi.
Emilia-Romagna: Leader nella terapia genica per malattie rare
BOLOGNA (ITALPRESS) – La sanità pubblica dell’Emilia-Romagna continua a distinguersi come la migliore a livello nazionale per disponibilità e utilizzo dei farmaci destinati alla terapia genica, con un focus particolare sulle malattie onco-ematologiche rare. Questo brillante risultato è stato confermato dai dati 2024 diffusi dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e presentati a Roma durante l’ottavo Report sugli ATMP (Advanced Therapy Medicinal Products). Gli ATMP rappresentano un’importante innovazione nel campo della biotecnologia, offrendo nuove possibilità terapeutiche attraverso l’uso di medicinali biologici. Le terapie geniche, in particolare, hanno il potenziale di riparare o sostituire sequenze genetiche difettose, fornendo soluzioni sia a condizioni genetiche ereditarie che a malattie acquisite.
Disponibilità e numero di trattamenti in crescita
Nel 2024, l’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto in Italia per la disponibilità di farmaci ATMP, subito dopo la Lombardia. Tuttavia, la Lombardia può contare su un numero significativamente maggiore di centri (14, contro i 3 della nostra Regione). Nonostante questa disparità, l’Emilia-Romagna si posiziona sempre al secondo posto per numero di trattamenti erogati, con ben 61 pazienti beneficiari di cure avanzate. Questo risultato è particolarmente significativo, considerando che la Lombardia presenta una popolazione doppia rispetto a quella emiliano-romagnola. Un dato interessante è che il 28% dei pazienti che hanno ricevuto questi trattamenti proviene da fuori regione, evidenziando la reputazione dell’Emilia-Romagna come polo attrattivo per l’innovazione sanitaria e le cure avanzate.
È anche importante sottolineare i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie, che in Emilia-Romagna si attestano su una media di 145 giorni, decisamente inferiore rispetto alla media nazionale di quasi un anno. Altre regioni italiane, come la Lombardia e il Veneto, registrano tempi di attesa di 227 e 260 giorni rispettivamente. Questo conferma l’efficienza del sistema sanitario emiliano-romagnolo nel garantire l’accesso tempestivo ai trattamenti innovativi.
