Europa: Regioni protagoniste per affrontare meglio le crisi sanitarie
Prepararsi a Future Crisi Sanitarie: Le Parole di Antonello Aurigemma
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “L’Europa non può permettersi di farsi trovare impreparata di fronte alla prossima crisi sanitaria.” Così ha esordito Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio e coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, durante il suo intervento in Commissione NAT del Comitato delle Regioni. Una dichiarazione che segna l’urgenza di un cambiamento radicale nelle strategie di risposta dell’Unione Europea.
Aurigemma ha sottolineato l’importanza di mettere al centro delle politiche europee le Regioni, essenziali per una risposta efficace in situazioni di emergenza. Secondo il presidente, è fondamentale rafforzare la ricerca, la produzione e le capacità di risposta alle crisi sanitarie, soprattutto alla luce delle recenti esperienze globali. Le parole di Aurigemma si inseriscono in un contesto più ampio, dove è già evidente il ritardo dell’Europa rispetto a grandi potenze in termini di contromisure mediche.
Investimenti Strategici per il Futuro della Sanità
Nel suo discorso, Aurigemma ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di accelerare le iniziative relative ai vaccini, farmaci, diagnostica e dispositivi medici. “Senza investimenti, rischiamo di restare indietro in una delle sfide più strategiche del prossimo decennio”, ha avvertito. Si fa riferimento infatti al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), che secondo il presidente deve garantire risorse stabili e immediate per affrontare le future sfide sanitarie dell’Europa.
Il presidente del Consiglio regionale ha toccato anche temi cruciali come la cooperazione civile-militare, l’adozione di tecnologie innovative, e la creazione di piattaforme digitali europee. Queste ultime sono particolarmente rilevanti per una risposta rapida alle minacce di tipo nucleare, biologico, chimico e radiologico (NBCR). Aurigemma ha posti i territori al centro della risposta alle crisi, affermando che “la resilienza non si costruisce a Bruxelles, ma nelle Regioni, nei Comuni e nei servizi sanitari locali”.
