Eva Mikula: la minaccia di Fabio Savi svelata a Belve Crime

Eva Mikula: la minaccia di Fabio Savi svelata a Belve Crime

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Eva Mikula al centro del dibattito su Belve Crime

Eva Mikula, nota per la sua relazione con Fabio Savi, il famigerato killer della banda della Uno Bianca, sarà ospite della prima puntata di Belve Crime, lo spin-off del popolare programma di Rai 2 condotto da Francesca Fagnani. Mikula, oggi 50enne, ha catturato l’attenzione del pubblico italiano sin dagli anni ’90, quando Savi si trovava al centro di una delle più brutali ondate di crimine nella storia del paese.

Arrivata in Italia dalla Romania nel 1992 come hostess e modella, Mikula è sempre stata circondata da un’aura di mistero. La sua figura è spesso stata etichettata come "donna del killer", ma lei ha sempre rifiutato queste definizioni, sostenendo di esserne stata anch’essa vittima. “Che altro potevo fare?”, risponde a Fagnani, quando viene interpellata sulla sua coabitazione con Savi, evidenziando i momenti di violenza subita e le minacce ricevute.

Un passato difficile e le responsabilità delle scelte

Alla giornalista che le chiede perché non abbia mai denunciato Savi, Mikula indica il suo stato di paura: “Fabio mi disse sempre ‘Noi siamo in tanti, se tu parli, la tua vita è finita’”. Queste parole illustrano il clima di terrore in cui è vissuta, ma la sua testimonianza si complica ulteriormente quando esprime il desiderio di ricevere scuse da parte dei familiari delle vittime della banda.

" ‘La banda fu arrestata grazie a me’, afferma Mikula. Ma è stata una vita segnata dalla paura e dall’insicurezza, come testimoniato da Alberto Capolungo, presidente dell’Associazione familiari Vittime della Uno Bianca, che ha risposto direttamente alle affermazioni di Mikula: ‘Non siamo certo noi a doverci scusare. Lei ha fatto delle scelte di vita che l’hanno portata a questa situazione’”.

La banda della Uno Bianca, attiva dagli anni ’80 agli anni ’90, ha perpetrato più di 100 crimini violenti, inclusi omicidi, rapine e sparatorie. Fino al loro arresto nel 1994, la banda ha causato 24 morti e 114 feriti, diventando sinonimo di violenza e criminalità organizzata in Italia.

Mikula ha collaborato con le autorità dopo l’arresto di Savi e dei suoi complici, diventando una testimone chiave nella ricostruzione degli eventi. Le condanne che ne sono seguite colpirono duramente i fratelli Savi e altri membri della banda. "La mia pena è infinita, a vita", ha dichiarato Mikula nel libro pubblicato nel 2021, Vuoto a perdere, dove esplora il suo passato e il pregiudizio che ha dovuto affrontare.

Secondo RaiNews, il pubblico si è sempre diviso sulla figura di Mikula, oscillando tra chi la considera una vittima delle circostanze e chi invece la vede come complice delle azioni criminali della banda. Questa ambiguità morale ha reso il suo racconto ancora più intricato e affascinante.

Le reazioni sul tema non mancano, e numerosi esperti criminologi sono intervenuti. Alcuni sottolineano la complessità del fenomeno della violenza domestica, evidenziando come le dinamiche di potere possano portare a situazioni di totale sudditanza. Altri, come il criminologo Francesco Bruno, hanno affermato: "È fondamentale comprendere le responsabilità individuali. Anche in situazioni di abuso, non si può giustificare la complicità con le scelte compiute in nome dell’amore".

Il dibattito si fa infuocato, e ogni nuova dichiarazione di Mikula respinge l’idea di una risoluzione semplice al suo complesso passato.

Attualmente, il futuro di Eva Mikula si intreccia con quello delle sue scelte passate. La sua testimonianza su Belve Crime apre una nuova fase nel racconto della storia della banda della Uno Bianca, proponendo una riflessione critica su violenza, complicità e responsabilità.

In conclusione, la narrazione di Eva Mikula è emblematicamente il riflesso di un’epoca buia che ha toccato non solo le vittime dei crimini, ma anche coloro che si trovano nell’ombra dei loro aguzzini. La sua presunta “innocenza” o “colpevolezza” continuerà a essere oggetto di dibattito, sollecitando una comprensione più profonda della natura umana e delle sue contraddizioni.

Per ulteriori dettagli, la fonte principale di queste informazioni è RaiNews.

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