Frustrazione e cattiverie ingiustificate: come affrontare l’odio gratuito online
Il fenomeno non riguarda solo l’Italia. Negli Stati Uniti, sin dagli anni ’80 con icone come Madonna e Janet Jackson, le popstar hanno iniziato a rompere gli schemi, portando nuovi linguaggi di moda e sensualità sul palco. Nonostante ciò, il bigottismo e il giudizio moralista rimangono profondamente radicati. Anche nel nostro Paese, fino a poco tempo fa, le artiste erano spesso vincolate a testi che parlavano quasi esclusivamente d’amore tormentato e i loro outfit erano limitati a pochi cliché rigidi, come il “look della messa delle 10:30” o “abbigliamento da colloquio di lavoro”.
La cantante e attrice Miley Cyrus, infatti, aveva già evidenziato questo problema nel 2015 in una dichiarazione rilasciata a Billboard: “Quando decidi di mostrare chi sei davvero, molte persone non lo accettano. È come se fossero prigioniere di un’immagine archetipica di ciò che una donna dovrebbe essere”.
In Italia, soprattutto con giovani artiste contemporanee come Elodie e Annalisa, l’interazione tra musica, immagine e social media amplifica spesso il dibattito. Entrambe hanno parlato apertamente della necessità di vivere la propria carriera con autenticità, anche a costo di attirare critiche. “C’è poca pazienza e molta superficialità nei commenti”, ha detto Annalisa in una recente intervista ad All Music Italia, evidenziando come spesso si dimentichi che dietro allo schermo ci siano persone reali con emozioni e vulnerabilità.
Questa riflessione spinge a indagare più a fondo il rapporto tra il mondo digitale e la percezione delle donne nello spettacolo, un tema che diverse ricerche scientifiche stanno analizzando. Uno studio dell’Università di Oxford (2023) ha dimostrato come le donne pubbliche siano vittime di un 60% in più di commenti negativi rispetto ai colleghi uomini, con un impatto diretto sul benessere psicologico.
