Gentiloni a Washington: “Lavorare insieme per stabilizzare la Libia”

Gentiloni a Washington: “Lavorare insieme per stabilizzare la Libia”

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Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni è volato a Washington. Nel corso del suo discorso al Center for Strategic and International Studies ha sottolineato che “Stati Uniti e Italia devono lavorare insieme per stabilizzare il Mediterraneo”

L’alleanza con gli Stati Uniti dell’Italia è nel nostro interesse in un teatro come la Libia per “far fronte ai fenomeni migratori, contrastare i trafficanti di esseri umani e combattere il terrorismo”, sottolinea il presidente del Consiglio.

L’intervento di Gentiloni

“È il momento di collaborare per sostenere il governo di Tripoli” “anche per gestire i flussi migratori”, ha aggiunto Gentiloni. “La Libia resta tra le nostre massime priorità” e “non credo che sia un’idea praticabile quella della divisione della Libia: porterebbe a maggiore instabilità”, mentre “mantenere una leadership congiunta di Italia e Usa” nel Mediterraneo “è non solo una occasione ma anche un obbligo politico”.

L’implosione dello stato libico “aumenterebbe i pericoli per tutti i paesi vicini e della regione” e questo mette in evidenza la “necessità di collaborare per il contenimento dei conflitti ed una più efficiente gestione delle crisi”. Soprattutto ora che Daesh appare in difficoltà e “quest’anno potrebbe essere il suo ultimo anno”.

Ripartizione dei flussi migratori

“Nel breve periodo sono necessari una più equilibrata ripartizione dei gravami tra i paesi europei. Sono fondamentali più efficienti sistemi di controllo all’arrivo, uniti a più efficaci procedure di identificazione e meccanismi di rientro”. “Il migration compact varato dall’Ue nel 2016 deve essere mantenuto e ampliato”.

Parole anche per il giornalista Del Grande

“Spero ci sia una soluzione rapida per Del Grande”. “C’è un giornalista, un blogger italiano imprigionato in Turchia e spero che ci sia una rapida soluzione”. “È un esempio del fatto che ci sia bisogno di un impegno sui diritti fondamentali” in Turchia, dice Gentiloni. Il riferimento riguarda il caso del documentarista italiano in cella dal 9 aprile. “Stiamo lavorando in contatto con la Farnesina”, ha aggiunto il presidente di fronte ai giornalisti italiani.

A un mese dal G7 di Taormina, Paolo Gentiloni varca per la prima volta la soglia della Casa Bianca nell’era Trump. Il presidente del Consiglio è a Washington e domani sarà a Ottawa, dal primo ministro canadese Justin Trudeau.

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