Google come Hitler, il genocidio dell’informazione e la morte della democrazia

Google come Hitler, il genocidio dell’informazione e la morte della democrazia

Google come Hitler, il genocidio dell’informazione e la morte della democrazia

L’avvento delle AI Overview e l’imminente introduzione dell’AI Mode nei browser non rappresentano un semplice passo avanti tecnologico: segnano un cambiamento radicale, potenzialmente devastante, nel modo in cui l’umanità accederà alle informazioni. Google, sfruttando la sua posizione di monopolio, sta sostituendo la libera consultazione delle fonti con un sistema centralizzato, controllato e filtrato dalla propria intelligenza artificiale.

Che cosa sono AI Overview e AI Mode

Le AI Overview sono risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google, integrate direttamente nei risultati di ricerca, che riassumono le informazioni provenienti da molteplici siti senza che l’utente debba visitarli. L’AI Mode, invece, è una funzione che sarà integrata nei browser e permetterà di ottenere risposte e sintesi direttamente dalla pagina in cui si sta navigando, senza cliccare su altri link o consultare fonti esterne.
In pratica, Google diventa l’unica voce che filtra, sintetizza e presenta le informazioni, eliminando di fatto il passaggio fondamentale della consultazione diretta delle fonti.

Dal portale neutrale al filtro unico

Per anni Google è stato il punto di partenza per cercare informazioni: offriva un elenco di siti e lasciava all’utente la libertà di scegliere cosa leggere, confrontare e approfondire. Con le AI Overview e l’AI Mode, il motore di ricerca smette di essere un “indice del web” e diventa l’autore unico della risposta, costruita usando contenuti presi da siti web senza autorizzazione. È un plagio su scala industriale: testi, dati e immagini vengono estratti, rielaborati e riproposti come contenuto proprietario, privando le fonti originali di visite, pubblicità e sostentamento economico.

Il genocidio dell’informazione

Secondo prime stime, questo nuovo modello ridurrà fino al 90% il traffico verso i siti di informazione. Questo significa redazioni in crisi, licenziamenti, impoverimento dell’offerta giornalistica e perdita di pluralismo. Il danno, però, non si limiterà al mondo dell’informazione: e-commerce, blog e piattaforme di recensioni subiranno lo stesso destino. Se l’AI decide quale prodotto è “migliore” e lo mostra direttamente, chi visiterà ancora i siti originali?
La libertà di scelta degli utenti e la concorrenza tra operatori saranno sostituite da un’unica intelligenza artificiale che seleziona e filtra tutto.

Cenni storici: il parallelo col genocidio hitleriano

L’uso del termine “genocidio” è forte e deliberato. Adolf Hitler, nel Terzo Reich, mise in atto un piano sistematico di sterminio contro il popolo ebraico, eliminandone fisicamente la presenza sociale, economica e culturale. Oggi, pur senza violenza fisica, assistiamo a un’azione sistematica che mira a cancellare la visibilità e l’esistenza pubblica di interi settori dell’informazione. Nel genocidio nazista, il potere decideva chi poteva esistere; oggi, il potere tecnologico decide quali contenuti possono essere visti, letti e considerati “veri”. È un genocidio informativo che priva la società di una pluralità di voci, lasciando spazio a un’unica narrazione.

La distruzione del pensiero critico

Un altro effetto, forse il più pericoloso, è la scomparsa del pensiero critico. Se ogni risposta viene filtrata da un’unica intelligenza artificiale, l’utente smette di confrontare fonti, verificare dati e costruire un’opinione autonoma. In questo modo si crea un orientamento di massa verso un pensiero uniforme, governato da logiche aziendali e interessi privati.

Il paradosso pubblicitario

Ridurre il traffico ai siti non danneggia solo i giornali e i negozi online, ma anche il settore pubblicitario, dove Google è leader assoluto. Meno accessi significa meno impression pubblicitarie e meno guadagni. È un paradosso: per consolidare il controllo sui contenuti, Google rischia di affossare anche una parte consistente del proprio mercato.

Politica lenta, tecnologia veloce

Mentre la tecnologia corre, la politica procede a passo di lumaca. Le istituzioni nazionali e sovranazionali sembrano incapaci di reagire con la rapidità necessaria. Nel frattempo, il monopolio tecnologico avanza. È urgente che i governi di tutto il mondo impongano sanzioni e blocchi tecnologici, limitando AI Overview e AI Mode a servizi esterni, separati dal motore di ricerca e utilizzabili solo su scelta consapevole dell’utente.

La morte di Internet e i valori calpestati

Se il genocidio di Hitler mirava alla distruzione fisica e culturale di un popolo, il “genocidio dell’informazione” di Google punta a eliminare la diversità e la libertà di pensiero. Così facendo, Google sta condannando Internet alla morte.
Il web è nato su valori fondamentali:

  • Libertà di accesso alle informazioni
  • Pluralismo delle fonti
  • Indipendenza editoriale
  • Parità di opportunità tra operatori
  • Condivisione e circolazione libera della conoscenza

Questi principi sono oggi calpestati da un sistema che, invece di connettere le persone alle fonti, le separa da esse, concentrando il potere informativo e decisionale in un unico soggetto privato. Il risultato è un ecosistema povero, chiuso e orientato da logiche monopolistiche, lontano anni luce dall’ideale originario di Internet.

Nota importante: Questo articolo è stato realizzato con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, che resta uno strumento potentissimo e prezioso. L’AI deve essere al servizio delle persone, dell’economia e della democrazia, e non nelle mani di chi intende usarla per scopi distruttivi, egemonici o monopolistici.

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