Guardiani indigeni proteggono il trapezio amazzonico, affrontando continue sfide e difficoltà.

Guardiani indigeni proteggono il trapezio amazzonico, affrontando continue sfide e difficoltà.

Guardiani indigeni proteggono il trapezio amazzonico, affrontando continue sfide e difficoltà.

La Protezione dell’Amazzonia e il Ruolo delle Comunità Indigene

La salvaguardia della foresta pluviale amazzonica è un impegno che le comunità indigene portano avanti da secoli, un compito che ha riacquistato importanza con l’introduzione del programma di “guardia indigena”, avviato due decenni fa in Colombia. Secondo l’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC), si contano circa 1.200 guardie all’interno delle tre consiglieri indigene nella regione del Trapezio Amazzonico, che rappresenta il punto di incontro tra Brasile e Perù.

Le comunità indigene, tuttavia, affrontano sfide significative. L’assenza di opportunità economiche e la mancanza di compenso per i guardian, in particolare, hanno spinto molti a coinvolgersi in attività illecite, come la coltivazione di coca in Perù e il traffico di droga. Per continuare a proteggere l’ambiente, i guardian indigene chiedono un maggiore supporto governativo, auspicando una giusta remunerazione per il loro lavoro.

Il Ruolo di Olegario Sánchez Pinto e la Sua Routine Quotidiana

Olegario Sánchez Pinto, 74 anni, si sveglia ogni giorno alle 7 per portare a termine i suoi doveri in quanto membro della guardia indigena nella comunità colombiana di San Martín de Amacayacu. Utilizzando il suo bastone tradizionale, inizia i suoi pattugliamenti lungo il Rio Amacayacu, a due ore di barca dalla città di Leticia.

In primo luogo, Olegario perlustra la riva, che funge da porto per i residenti di San Martín. Si fa anche strada tra le abitazioni per scoprire eventuali malattia tra gli abitanti. In caso di conflitti o discussioni, si rivolge immediatamente al curaca, l’autorità principale della comunità, per risolvere la questione. Assieme ad altri guardian, controlla se vi siano attività di disboscamento o pesca non autorizzata.

“Durante il periodo di allevamento, gli animali non possono essere cacciati. Ad esempio, non possiamo uccidere i tapiri in gravidanza, questo sarebbe considerato un crimine,” dice Olegario.

Sánchez ha una lunga carriera come guardiano e ha visto molti dei suoi colleghi abbandonare la funzione a causa dell’assenza di una retribuzione adeguata. La mancanza di fondi è un problema comune, come ribadito da Jairo Vargas Mora, coordinatore della guardia indigena della riserva Ticoya.


I Dilemmi Economici e le Sfide dei Guardian Indigeni

Nel corso degli anni, i guardian hanno pattugliato l’area di San Martín de Amacayacu e altre 171.000 ettari della regione del Trapezio Amazzonico. Nell’associazione Ticoya, che comprende 22 comunità indigene, si stima che ci siano tra i 7.000 e gli 8.000 abitanti, di cui 364 servono come guardian.

Vargas, che fa parte della guardia da 25 anni, cerca di incentivare i suoi colleghi a rimanere, ma molti abbandonano per la mancanza di sostegno economico. Alcuni membri della comunità, per necessità, attraversano il fiume Amazzoni verso il Perù in cerca di lavoro, aumentando la vulnerabilità delle loro terre.

Sull’altro lato del fiume, nella provincia peruviana di Mariscal Ramón Castilla, un rapporto del Crisis Group identifica l’area come il centro della produzione di cocaina in Perù. Qui, la superficie di coltivazione di coca è aumentata notevolmente, contribuendo a creare una vastità di opportunità economiche illecite che attirano anche i guardian indigeni.

Il supporto del governo colombiano è cruciale per garantire la protezione dell’Amazzonia e il benessere delle comunità indigene.

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