I potenziali candidati al papato: i 12 cardinali papabili secondo l’esperto

I papabili italiani: equilibrio tra esperienze internazionali e sensibilità ai grandi temi contemporanei
Secondo Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera, i nomi più discussi per il dopo-Francesco rappresentano un equilibrio tra esperienze internazionali, capacità di mediazione e sensibilità ai grandi temi contemporanei. Tra i cardinali italiani papabili individuati da Vecchi, troviamo Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, noto per essere un esperto diplomatico e artefice dell’accordo con la Cina per la nomina dei vescovi. Considerato una figura di equilibrio e pragmatismo, Parolin potrebbe portare avanti una politica di apertura e dialogo nel contesto internazionale.
Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, è un altro nome papabile italiano. Noto per la sua esperienza nella mediazione di pace, anche in contesti complessi come Ucraina e Russia, Zuppi potrebbe portare avanti un messaggio di pace e dialogo nelle relazioni internazionali della Chiesa. Infine, Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme e figura chiave nel dialogo israelo-palestinese, potrebbe rappresentare un ponte tra Oriente e Occidente, portando avanti un impegno per la pace e la giustizia nel Medio Oriente.
I papabili provenienti da diverse parti del mondo
Dall’Africa, il cardinale papabile Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo di Kinshasa, è una voce forte contro l’apertura alle benedizioni delle coppie omosessuali. Rappresentando le istanze più conservatrici e l’Africa in crescita, Ambongo potrebbe portare avanti un messaggio tradizionalista nella Chiesa.
Negli Stati Uniti, Blase Joseph Cupich, Arcivescovo di Chicago, noto per le sue posizioni progressiste e la forte opposizione alle politiche anti-migranti di Trump, potrebbe portare avanti un messaggio di inclusione e sostegno ai più vulnerabili. Joseph William Tobin, Arcivescovo di Newark, è molto attento alla questione migratoria e al sostegno delle famiglie vulnerabili, potendo rappresentare una voce di solidarietà nella Chiesa.
Dall’Europa, Péter Erdö (Ungheria), Anders Arborelius (Svezia) e Jean-Marc Aveline (Francia) sono tre cardinali papabili con background diversi e esperienze significative nella Chiesa. Erdö, figura autorevole del fronte conservatore, potrebbe portare avanti un messaggio tradizionalista e teologico. Arborelius, primo cardinale scandinavo, potrebbe portare avanti un impegno per mantenere viva la fede cattolica in contesti secolarizzati. Aveline, Arcivescovo di Marsiglia, potrebbe essere un ponte tra l’Europa e il Maghreb, portando avanti un dialogo interculturale nella Chiesa.
Dall’Asia, Luis Antonio Gokim Tagle (Filippine) e Lazzaro You Heung-sik (Corea del Sud) sono due cardinali papabili con un’ampia esperienza nel dialogo interculturale e interreligioso. Tagle, Proprefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, potrebbe portare avanti un messaggio di dialogo e apertura verso la Cina, vicino al pensiero di papa Francesco. You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero, potrebbe portare avanti un dialogo con la Corea del Nord e un impegno per la pace nella regione asiatica.
Infine, Juan José Omella Omella, Arcivescovo di Barcellona, con lunga esperienza missionaria in Africa e nel mondo della solidarietà, potrebbe portare avanti un messaggio di solidarietà e impegno per i più bisognosi. Le sfide principali per il futuro Papa includono la pace nei conflitti globali, il ruolo della Chiesa nei contesti secolarizzati, la lotta alla povertà e alle discriminazioni, e un equilibrio tra apertura e tradizione.
(Fonte: Corriere della Sera, articolo di Gian Guido Vecchi)
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