Il Pd della Lombardia chiede alla Regione di risolvere le disparità sulla legge 194.

Il Pd della Lombardia chiede alla Regione di risolvere le disparità sulla legge 194.

Il Pd della Lombardia chiede alla Regione di risolvere le disparità sulla legge 194.

A Milano, Paola Bocci e Pierfrancesco Majorino, consigliera e capogruppo regionali del Pd, hanno presentato l’indagine annuale sull’applicazione della legge 194 in Lombardia. Nonostante alcune migliorie, si riscontrano ancora carenze e disomogeneità nell’accesso alle prestazioni e nella scelta della procedura. In particolare, preoccupa la presenza dei pro vita nei consultori pubblici, la quale potrebbe interferire sul lavoro degli operatori e limitare la libertà di scelta delle donne.

Il Governo Meloni è stato criticato per non aver compiuto alcun passo in avanti per il servizio sociosanitario lombardo, limitandosi a sostenere i pro vita. La Regione Lombardia rischia di essere influenzata da queste posizioni, come dimostrato dalla recente mozione in consiglio regionale a favore dei pro vita. Il lavoro di monitoraggio svolto annualmente dal Pd è essenziale per individuare eventuali ingerenze dei pro vita negli ospedali e nei consultori.

I dati raccolti indicano una diminuzione significativa delle Ivg in Lombardia nel corso degli anni, ma persistono disomogeneità tra le province e le strutture ospedaliere. Alcuni presidi presentano ancora un alto tasso di obiezione o non offrono la RU486. È urgente che la Regione attui un osservatorio dettagliato sull’applicazione della legge 194 e garantisca un’informazione chiara e accessibile sull’Ivg, coinvolgendo tutte le figure professionali coinvolte.

Il Gruppo regionale del Pd ribadisce la necessità di fornire indicazioni precise alle Asst per assicurare l’Ivg in tutti i presidi, anche in caso di obiezione, e riequilibrare le prestazioni tra il personale. È fondamentale incentivare l’uso della RU486 e potenziare i consultori pubblici affinché possano erogare la farmacologica. Inoltre, i contraccettivi post Ivg dovrebbero essere offerti gratuitamente a chi ne fa richiesta, in particolare a minorenni e persone vulnerabili.

Il lavoro svolto dal Pd è cruciale per individuare e segnalare eventuali problemi nell’applicazione della legge 194 in Lombardia. La Regione dovrebbe investire risorse per garantire un accesso equo e una scelta consapevole alle donne che necessitano di un’interruzione volontaria di gravidanza. La collaborazione con operatori e donne coinvolte è essenziale per garantire una corretta applicazione della normativa.

L’impegno del Pd nel monitorare l’applicazione della legge 194 in Lombardia è encomiabile, ma è necessario che la Regione assuma un ruolo più attivo nell’assicurare un accesso equo alle prestazioni e nella prevenzione delle ingerenze dei pro vita. Solo attraverso un lavoro congiunto sarà possibile garantire alle donne lombarde la libertà di scelta e il diritto a un servizio sanitario equo e rispettoso.

In conclusione, il Pd ribadisce la necessità di un’azione decisa da parte della Regione Lombardia per garantire un accesso equo e una scelta consapevole alle donne che necessitano di interruzioni volontarie di gravidanza. È fondamentale rispettare la libertà di scelta delle donne e contrastare qualsiasi forma di ingerenza esterna negli ospedali e nei consultori. Il Pd continuerà a monitorare attentamente l’applicazione della legge 194 in Lombardia e ad intervenire in caso di criticità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *