Il processo Open Arms si conclude con Salvini assolto: “Il fatto non sussiste”
Il vicepremier Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms per il sequestro di 147 migranti nel 2019. La Corte ha dichiarato che “il fatto non sussiste”, affermando che difendere la patria e contrastare gli scafisti non è un reato. Salvini si è detto felice e determinato a continuare, sottolineando che la sentenza non è contro i migranti, ma contro chi li sfrutta. L’avvocato Giulia Bongiorno ha definito l’assoluzione “piena”. Salvini ha commentato che è una vittoria per la Lega e per l’Italia. Questo verdetto chiude un processo durato 3 anni.
Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms
Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, è stato assolto in primo grado nel processo Open Arms. La Corte ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ponendo fine alle accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio a lui rivolte. La sentenza è stata annunciata da Roberto Murgia, presidente della Corte, nell’Aula bunker del carcere Pagliarelli, dove Salvini ha vissuto questo difficile periodo processuale.
L’ex ministro dell’Interno era stato coinvolto in un caso che riguardava il blocco dello sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola Open Arms nell’agosto del 2019. Salvini ha commentato con soddisfazione l’esito del processo, definendo la giornata “bellissima”. Ha sottolineato che questa vittoria non è solo personale, ma rappresenta un trionfo del buonsenso, della Lega e dell’Italia. Salvini ha ribadito la sua determinazione nel difendere la patria, i confini e nel contrastare gli scafisti e le Ong straniere.
L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, ha sottolineato l’importanza dell’assoluzione piena ricevuta dal suo assistito. Ha chiarito che la decisione della Corte dimostra che non vi è stata commissione di reati da parte di Salvini, e che la sentenza non si pone contro i migranti, ma contro coloro che traggono profitto dallo sfruttamento di persone in situazioni di vulnerabilità. Questa conclusione segna una svolta nel processo e conferma la tesi difensiva esposta durante il dibattimento.
Assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms
Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, è stato assolto in primo grado nel processo Open Arms. Il presidente della Corte, Roberto Murgia, ha dichiarato che il fatto non sussiste, smentendo le accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Salvini, in qualità di ministro dell’Interno all’epoca dei fatti, era stato accusato di aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019. Sei anni di condanna erano stati richiesti nei suoi confronti, ma ora può festeggiare l’assoluzione.
Il vicepremier ha commentato la decisione come “una bellissima giornata”, esprimendo la sua felicità per la vittoria del buonsenso e per la difesa della patria e dei confini. Salvini ha ribadito la sua determinazione nel contrastare gli scafisti e le Ong straniere, sottolineando che ciò non è un reato ma un diritto. L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, ha sottolineato che si tratta di un’assoluzione piena e che la sentenza non è contro i migranti, ma contro chi sfrutta la loro condizione.
L’esito favorevole del processo Open Arms rappresenta una vittoria per Salvini, la Lega e l’Italia, che vedono riconosciuti i propri sforzi nel contrasto all’immigrazione illegale. La decisione della Corte di assolvere il vicepremier rafforza la sua posizione politica e conferma la legittimità delle azioni intraprese nel suo ruolo di ministro dell’Interno.
Salvini ha sottolineato che, nonostante siano stati necessari tre anni per raggiungere questa assoluzione, ora è più determinato che mai nel continuare la sua battaglia per difendere la patria e garantire la sicurezza dei confini nazionali. L’esito positivo del processo rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro svolto da Salvini nella tutela degli interessi italiani e nel contrasto all’immigrazione clandestina.
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