Il ‘Silicon Valley’ della Corea del Sud fatica a realizzare le sue ambizioni globali.

Il ‘Silicon Valley’ della Corea del Sud fatica a realizzare le sue ambizioni globali.

Una Visione Critica della Comparazione con Silicon Valley

“Pangyo è sicuramente il centro più concentrato della Corea per software, giochi, piattaforme e AI”, afferma Hyoungchul Choi, CEO di Portologics, che ha fondato la sua azienda qui cinque anni fa. Tuttavia, Choi è scettico riguardo all’etichetta di Silicon Valley. “Il soprannome è comodo, ma non dobbiamo esagerare la nostra influenza globale. La Silicon Valley non si basa solo sulla densità: è costruita su decenni di flussi di capitale internazionale, una cultura del rischio e la capacità di attrarre talenti da tutto il mondo.”

Le statistiche corroborano una visione più moderata. Secondo il sito ufficiale di PTV, circa il 91,5% delle aziende è composto da piccole e medie imprese, mentre solo il 3,6% proviene dai grandi gruppi tecnologici e il 4,9% è costituito da organizzazioni pubbliche o governative.

Janice Sa, principal di Z Venture Capital, lavora a Pangyo da oltre un decennio e nota un declino dell’influenza del distretto. “Con giganti come Kakao, Naver, Nexon e NCSoft tutti in un unico luogo, il titolo di Silicon Valley della Corea ha ancora senso”, afferma. “Ma rispetto a dieci anni fa, Pangyo non sembra più così dominante nel panorama tecnologico del Paese. Molti startup stanno tornando a Gangnam.” La ragione di questo cambiamento risiede nel talento e nei capitali.


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