Israele: il governo ha smarrito la ragione e l’umanità nel conflitto attuale.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, denuncia l’attuale situazione a Gaza come inaccettabile, sottolineando la negazione dei diritti umani e dei valori civili fondamentali. Critica l’atteggiamento del governo israeliano, che, in un contesto di legittima difesa, sembra perseguire un progetto di conquista territoriale a scapito della popolazione civile. Crosetto richiama alla necessità di azioni che spingano Netanyahu a riflettere, distinguendo tra governo e popolo. Infine, esprime la necessità di un percorso verso la risoluzione della questione palestinese attraverso il riconoscimento dei diritti di entrambi i popoli e la lotta contro il terrorismo di Hamas.
Critiche alla Politica Israeliana e Necessità di Dialogo
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, esprime fermezza riguardo alla situazione a Gaza, definendola “inaccettabile”. Non si tratta solamente di un’operazione militare con effetti collaterali, ma di una violazione dei diritti e dei valori fondamentali della civiltà. Sebbene il governo italiano sia attivamente coinvolto in iniziative di aiuto umanitario, Crosetto insiste sulla necessità di trovare modalità per indurre Netanyahu a un confronto pacato.
Il governo israeliano, secondo Crosetto, ha adottato una posizione sempre più fondamentalista e integralista, rifiutando il dialogo nonostante le giustificazioni di legittima difesa in risposta a violenti attacchi terroristici. Egli sottolinea che l’attuale indirizzo della politica israeliana appare come un progetto mirato alla conquista di territori stranieri, senza considerare le conseguenze umanitarie devastanti.
Crosetto sottolinea che l’occupazione di Gaza e alcuni eventi recenti in Cisgiordania rappresentano un aggravamento della situazione, il quale impone decisioni che costringano Netanyahu a riflettere. Aggiunge che tali misure non devono essere interpretate come azioni contro Israele, ma come un tentativo di proteggere il popolo israeliano da un governo che ha smarrito il senso della ragione e della moralità. È fondamentale, afferma, separare i governi dai popoli e dalle religioni.
Infine, sul tema del riconoscimento dello Stato di Palestina, Crosetto osserva che attualmente tale Stato non esiste, e un riconoscimento prematuro potrebbe risultare provocatorio. È cruciale avviare un percorso per attuare la risoluzione storica dell’Onu che prevede due popoli, due Stati, garantendo la sicurezza per Israele e il diritto della Palestina a esistere, mentre si deve anche affrontare il terrorismo di Hamas.
Riflessioni sul conflitto di Gaza e le responsabilità internazionali
ROMA (ITALPRESS) – “Ciò che sta avvenendo è inaccettabile. Non si tratta di un’operazione militare con danni collaterali, ma della negazione totale dei diritti e dei valori fondamentali della nostra civiltà. Siamo attivamente coinvolti nel settore degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna, è essenziale trovare un modo per spingere Netanyahu a riflettere”. Così si esprime il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista rilasciata a La Stampa riguardo alla situazione in Gaza.
Il governo israeliano, secondo Crosetto, “non è aperto al dialogo, avendo preso una direzione fondamentalista e integralista. La legittima difesa di una democrazia in risposta a un grave attacco terroristico non basta più a giustificare le azioni intraprese. Siamo di fronte a un progetto ben diverso: la conquista di un territorio straniero, prevedendo le conseguenze di una catastrofe umanitaria”.
Il ministro sottolinea ulteriormente come l’occupazione di Gaza e alcuni eventi rilevanti in Cisgiordania rappresentino un cambiamento significativo che richiede decisioni capaci di indurre Netanyahu a una riflessione profonda. Questo approccio non dovrebbe essere visto come un attacco contro Israele, ma come un tentativo di salvaguardare quel popolo da un governo privo di raziocinio e umanità. La distinzione tra i governi e le nazioni, e tra le religioni, è fondamentale.
Per quanto riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina, Crosetto afferma che “non ha significato politico”, poiché non esiste attualmente un tale Stato. Riconoscere qualcosa che non esiste rischia di generare solo ulteriori tensioni. È necessario avviare un percorso concreto verso la storica risoluzione Onu dei due popoli e due Stati, difendendo il diritto della Palestina a esistere e quello di Israele a vivere in sicurezza, il che implica anche l’eliminazione del terrorismo di Hamas.
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