Istrionismo e militanza politica: come le performance influenzano il discorso pubblico contemporaneo.
Gian Maria Volonté, uno dei più celebri attori italiani del Dopoguerra, affermava: “Tutto il cinema è politico, anche quello privo di contenuti…”
Chi era Gian Maria Volonté?
Gian Maria Volonté, noto come “l’uomo dai mille volti”, è una figura centrale della storia del cinema italiano, nato a Milano nel 1933. Cresciuto a Torino, ha intrapreso la carriera cinematografica dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a Roma. La sua carriera è caratterizzata da un’incredibile versatilità, che lo ha portato a diventare un’icona, prima nei celebri spaghetti western diretti da Sergio Leone e poi come simbolo dell’impegno politico negli Anni Settanta.
Questa sera su Rai 3, a partire dalle ore 21.20, andrà in onda “Volonté – L’uomo dai mille volti”, un documentario diretto da Francesco Zippel. Questa opera non si limita a ritrarre l’attore, ma narra anche la vita di un artista profondamente impegnato, la cui militanza è descritta come una adesione a ideali etici e civili. L’opera rappresenta una riflessione su come Volonté abbia influenzato e testimoniato le lotte sociali del suo tempo, attraverso personaggi che hanno segnato un’epoca.
