Italia accoglie 31 bambini di Gaza in cerca di cure mediche vitali.

Italia accoglie 31 bambini di Gaza in cerca di cure mediche vitali.

Italia Accoglie 31 Bambini Palestinesi: Una Missione di Emergenza Sanitaria Roma, 13 agosto 2024...

Italia Accoglie 31 Bambini Palestinesi: Una Missione di Emergenza Sanitaria

Roma, 13 agosto 2024 – L’Italia ha dato il benvenuto a 31 bambini palestinesi gravemente feriti e affetti da patologie urgenti, accompagnati da 83 operatori. Questo trasferimento dalla Striscia di Gaza, che ha coinvolto in totale 114 persone, segna un importante passo nella cooperazione umanitaria e nella risposta alle emergenze sanitarie. L’iniziativa è stata autorizzata dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani durante una riunione operativa focalizzata sulla crisi in Medio Oriente, tenutasi il 30 luglio scorso.

Questa operazione è la quattordicesima evacuazione sanitaria svolta dall’Italia dal gennaio 2024, e rappresenta la missione più ampia mai realizzata fino ad oggi. Grazie a questo intervento, il totale dei pazienti e degli accompagnatori trasportati in Italia sale a 181 e 396 rispettivamente, per un complessivo di 577 persone evacuate nell’ambito di missioni sanitarie.

Un’Iniziativa Senza Precedenti

L’Italia si distingue come il paese europeo con il maggior numero di evacuazioni sanitarie in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha avviato operazioni in questo ambito già a maggio 2024. Attualmente, il nostro Paese si posiziona al quarto posto nel mondo per numero di operazioni. La selezione dei pazienti è stata effettuata dall’OMS a Gaza, in base a una valutazione delle condizioni sanitarie più urgenti.

I bambini evacuati presentano gravi problematiche di salute, molte delle quali non avrebbero trovato adeguata cura nella Striscia di Gaza. Tra le diagnosi ci sono amputazioni, traumi cranici, emorragie cerebrali, leucemie e malattie congenite, oltre a casi di malnutrizione severa. Queste condizioni critiche richiedono interventi immediati e specialistici, che ora saranno forniti da ospedali situati in Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto.

L’operazione è stata realizzata grazie a uno sforzo collettivo che ha coinvolto diversi ministeri e istituzioni, tra cui la Presidenza del Consiglio, il Ministero della Difesa, il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e il Dipartimento della Protezione Civile. Operatori sanitari e strutture ospedaliere hanno collaborato in otto regioni per garantire la massima efficienza dell’intervento.

La missione ha avuto inizio il 12 agosto con l’invio di una squadra avanzata a Eilat, in Israele, per coordinare ogni fase dell’operazione. I contatti diplomatici con le Autorità israeliane, gestiti dall’ambasciata italiana a Tel Aviv, hanno facilitato il processo. Il giorno successivo, altre squadre sono arrivate tramite due voli militari dal Cairo, seguendo un convoglio che ha attraversato il valico di Kerem Shalom, giungendo fino all’aeroporto militare di Eilat con mezzi forniti dall’OMS.

Dopo l’assegnazione dei pazienti in Israele e un volo di cinque ore a bordo di aerei militari C-130J dell’Aeronautica Militare verso Milano, Roma e Pisa, un cordone sanitario di ambulanze e personale medico ha immediatamente avviato il trasferimento dei bambini verso le strutture ospedaliere designate.

La cura e l’accoglienza dei pazienti e delle loro famiglie è ora responsabilità degli ospedali italiani, seguiti dal Sistema di Accoglienza Integrata del Ministero dell’Interno. Ogni persona evacuata riceverà un permesso di soggiorno che garantirà l’accesso al sistema scolastico e sanitario italiano, promuovendo così un’integrazione armoniosa e dignitosa.

Questa missione dimostra l’importanza della solidarietà internazionale e della cooperazione umanitaria, portando speranza e assistenza a bambini che necessitano di cure vitali. Per maggiori informazioni sull’operato del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è possibile consultare il sito ufficiale Farnesina.

La mobilitazione di risorse e l’impegno di diverse istituzioni rappresentano un esempio di come, anche in periodi di crisi, l’umanità possa unirsi per affrontare sfide difficili e salvare vite.

(Fonte: ITALPRESS)

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