Italia, leader mondiale nel recupero degli oli usati: un’eccellenza da valorizzare.
Economia Circolare: La Rigenerazione degli Oli Usati in Italia
In Italia, il tema della gestione degli oli lubrificanti usati sta acquisendo sempre più rilevanza. Ogni anno, il nostro Paese produce circa 190.000 tonnellate di oli usati, generati da motori, industrie e processi produttivi. Questo materiale, noto per la sua elevata capacità inquinante e per la complessità nella sua gestione, è diventato una risorsa preziosa grazie a un modello di economia circolare che l’Italia ha saputo sviluppare e perfezionare. Questa trasformazione è sostenuta dal Conou, il Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, che dal 1984 si impegna nella rigenerazione di una percentuale altissima: ben il 98% del materiale raccolto.
Un confronto con gli Stati Uniti, dove la percentuale di recupero si attesta attorno al 50%, e una media europea che raggiunge il 60%, evidenzia come l’Italia sia all’avanguardia in questo settore. Riccardo Piunti, presidente del Conou, ha sottolineato l’importanza della raccolta: “Prendiamo queste 190.000 tonnellate in 103.000 punti differenti in Italia, che includono meccanici e fabbriche, e le portiamo a rigenerazione dopo un’attenta selezione”. Questa selezione qualitativa è cruciale; evitare la miscelazione di oli di diversa origine e grado di contaminazione ottimizza notevolmente il processo di rigenerazione.
Il Modello Italiano di Gestione degli Oli Usati
Il sistema organizzativo italiano per la gestione degli oli usati è supportato da una rete di 58 imprese di raccolta e da tre grandi impianti di rigenerazione distribuiti sul territorio. Questo modello ha creato opportunità di lavoro per un paio di migliaia di persone, dimostrando come la gestione efficiente delle risorse possa anche avere un impatto positivo sull’occupazione. Gli oli rigenerati possono essere trasformati in prodotti utili come bitume, gasolio e basi lubrificanti, chiudendo così un ciclo che può potenzialmente non avere fine.
Il Conou funge da regolatore del sistema, stabilendo standard di qualità, organizzando la logistica e incentivando le imprese a rispettare le linee guida definite. “Siamo come il vigile a Piazza Venezia che orientava il traffico”, ha spiegato Piunti. Questo approccio consente di mantenere l’indipendenza e l’assenza di fini lucrativi, essenziali per coordinare efficacemente la filiera. Il 2025 ha visto un incremento significativo nella raccolta e nella rigenerazione degli oli, compreso quello contenuto nelle emulsioni, risultato di un’ottimizzazione del processo che ha permesso il recupero completo dell’olio minerale usato.
Innovazione e Futuro della Filiera
L’innovazione e la digitalizzazione sono indicate come le strade del futuro per la filiera della rigenerazione degli oli usati. Il Conou possiede una vasta banca dati che raccoglie informazioni sui flussi, sulle analisi e sui 103.000 punti di prelievo in Italia. Per facilitare la comunicazione e la pianificazione, è stata sviluppata un’app che permette il collegamento in tempo reale tra le imprese di raccolta, autisti e punti di prelievo. Nonostante il progresso tecnologico, Piunti ha sottolineato che il fattore umano resta insostituibile. “L’autista della raccolta è un elemento fondamentale”, ha affermato, evidenziando il valore della professionalità individuale in questo ambito.
Per il futuro, il Consorzio punta a migliorare ulteriormente la comunicazione e l’educazione su temi di sostenibilità. Piunti ha notato che esiste un certo stupore quando afferma che l’Italia è leader mondiale nella rigenerazione degli oli usati. “Dobbiamo far conoscere questo successo perché può essere un modello da seguire per altri Paesi e contribuire all’economia circolare globale”, ha aggiunto. Questo modello di rigenerazione dimostra chiaramente come un’adeguata organizzazione, rigorosi standard qualitativi e una forte collaborazione tra gli attori della filiera possano portare a risultati straordinari.
Infine, è fondamentale ricordare che, su 106 miliardi di tonnellate di risorse prelevate dal pianeta, solo il 7-8% viene riciclato. La lezione appresa dall’Italia nel settore della rigenerazione degli oli usati potrebbe ben rappresentare una chiave per affrontare le sfide ambientali globali. Le pratiche virtuose nel recupero delle risorse non solo contribuiscono a preservare il nostro ambiente, ma aprono anche la strada per un futuro più sostenibile e rispettoso delle risorse naturali.
Fonti: Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati (Conou), Eurostat.
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