Jim Jarmusch deluso dal finanziamento di Mubi da Sequoia: una questione controversa.
La Critica alla Collaborazione con Sequoia Capital
Molti filmmaker, alcuni dei quali hanno legami con Mubi, hanno firmato una lettera aperta per criticare l’operato della piattaforma. I firmatari hanno messo in evidenza la problematica dell’accettare investimenti da Sequoia Capital, sottolineando che il sostegno della società a Kela, una startup israeliana di tecnologia per la difesa, leda a implicazioni etiche significative. Secondo i critici, questo significa che “la crescita finanziaria di Mubi come azienda è esplicitamente legata al genocidio a Gaza”.
In risposta a queste preoccupazioni, il fondatore e CEO di Mubi ha sostenuto che “qualunque suggerimento che il nostro lavoro sia collegato al finanziamento della guerra è semplicemente falso”, tentando così di distaccare la piattaforma da tali accuse.
La Posizione di Jarmusch sulla Finanza nel Cinema
Durante la conferenza stampa, Jim Jarmusch ha chiarito che non si considera un portavoce di Mubi. Ha sottolineato di essere un regista indipendente che ha ricevuto finanziamenti da diverse fonti per le sue opere. “Tutti i soldi aziendali sono sporchi”, ha affermato, suggerendo che questo è un problema comune nel settore cinematografico. Le sue parole vogliono stimolare una riflessione su quanto possa essere difficile trovare capitali puliti e etici nell’industria.
Jarmusch ha condiviso le sue esperienze personali, sottolineando la complessità di affrontare la questione dei finanziamenti nel mondo del cinema. La sua posizione non solo mette in luce un dilemma morale, ma offre anche uno spunto di riflessione su come le scelte aziendali possano influenzare l’integrità artistica.
